lunedì 4 maggio 2009

Incredibile! Nel Kentucky, Calvin Borel, vince dal fondo, il 135° derby di Lino Manocchia

Incredibile! Nel Kentucky, Calvin Borel
vince dal fondo, il 135° derby

di Lino Manocchia

LOUIVEILLE, KY, 3 Maggio ’09 - Come definire la 135ma edizione del classico Kentucky Derby, la corsa dei milioni, delle scommesse, dei sogni, del lusso, che una volta l’anno si svolge nel Kentucky attirando da tutto il mondo i puro sangue di tre anni destinati a contentendersi 2 milioni e mezzo, un mitico trofeo, una ghirlanda di rose, ed il posto d’onore nel palmares delle storica pista che ha visto i più grandi fantini, come Eddie Arcaro, con i cavalli più celebri della storia ippica?
La corsa di quest’anno è stata il secondo più clamoroso “Upset” della storia del Kentucky Derby che “Mine That Bird”, il tre anni guidato dal fantino Calvin Borel (il quale per 3 anni aveva tentato con “Street Sense” nella classe Juvenile Cup), ha portato via l’alloro.
«E’ incredibile!,» ha gridato scoppiando di gioia il fantino. «Sapevo che sarei stato capace di sgaiattolare dall’ultima piazza e tagliare il traguardo. Ma non pensavo che “Mine That Bird” avrebbe acciuffato 18 avversari in appena 4” per tagliare il traguardo con 7 lunghezze sul secondo cavallo.» Il vincitore era stato acquistato da un signore del New Mexico per 9.500 dollari, tuttavia è stato uno dei più bravi animali che ha compensato il padrone, fantino e l’ allenatore Chip Woodley, il quale aveva compiuto 22 ore di viaggio per portare il futuro vincitore nel Kentucky, con il piede destro rovinato da una caduta con le due ruote.


“Mine That Bird” ha ripetuto le “gesta” di “Giacomo”, vincitore del 2005, un altro cavallo capace di battere gli allibratori che lo davano 50 contro uno, la cui “paga” alle scommesse, è stata la seconda più grande dei Derby del Kentucky.
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ABRUZZOpress – N. 151 del 3 Maggio ’09 Pag 2

In mattinata il favorito “I want revenge” di New York, veniva ritirato a causa di infiammazione di una caviglia, lasciando di stucco 154 mila spettatori pronti a scaricare centinaia di migliaia di dollari puntando su di lui…
Tra i 20 iscritti, figuravano anche due puro sangue arabi di uno Scheicco venuto insieme ad una meravigliosa fanciulla.
«Ora, finalmente sapranno chi sono io,» affermava Woodlei dal colossale cappello nero ed i baffoni da cowboy. Confusi, irati, vergognosi, i grandi profeti delle corse, e gli esperti, si sono rannicchiati nella conchiglia dei perdenti pensando che i milioni spesi per i loro “prodigiosi” puro sangue erano sfumati nel cielo del Kentucky.
Il vincitore ha percorso un miglio ed un quarto in 2.02 pagando 103.30 per la vincita, una somma secondo, nella storia dell’ippodromo, a “Donerali” che nel 1913 pagò 184.90 dollari.
Distanziati, come detto di circa 7 lunghezzae si son piazzati “Pioneer of the Nile”, e “Musket Man”, “Friesan Fire, divenuto favorito dopo il ritiro di “I want revenge” finiva 18.mo.

UNA CONSIDERAZIONE
Correvano i tempi di Eddie Arcaro, il fantino definito “il fenomeno che il tempo non riesce a cancellare.” Arcaro aveva guidato una dozzina di prime star dell’ippica, aveva battuto pronostici e previsioni degli esperti, ed i cavalli con i quali ha scritto il suo memorabile palmares portano gli indimenticabili nomi di “Secretariat”, “Citation”, ”Nashua” con i quali vinceva anche tre Triple crown.
Iniziò a vincere nel 1938, portando il totale a 4779 trionfi che si conclusero con l’ultima corsa all’età di 55 anni.
Sarebbe offensivo tracciare paragoni. Il 2009 fa parte dell’altro Pianeta. Accontentiamoci di quello che ci porta.
LINO MANOCCHIA

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