lunedì 2 giugno 2008

Politica. Testo di Denuncia per l’intervento di Ahmadinejad alla FAO


Comunicato Stampa


E’ nato il Comitato “Abbiamo Fame di Libertà” per denunciare la presenza di Ahmadinejad alla FAO



Roma, 31 maggio 2008: la notizia della presenza del Presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Ahmadinejad, nell'ambito del vertice FAO che affronta il dramma della fame nel mondo, ha scatenato un movimento di sdegno, rabbia e contestazione nell’opinione pubblica.

Alcune Associazioni hanno deciso di riunire la propria protesta e nel contempo avviare una campagna di sensibilizzazione costituendo il comitato “Abbiamo Fame di Liberta’” che ha subito prodotto un testo di denuncia per l’intervento di Ahmadinejad alla FAO.

Il comitato “Abbiamo Fame di Libertà” ha già dato l’adesione all’iniziativa “Iran Libero” organizzata dal quotidiano “Il Riformista” che si svolgerà martedì 3 giugno in Piazza del Campidoglio alle ore 20.00.

Le prime Associazioni che hanno aderito al Comitato sono: Acmid (Associazione donne marocchine residenti in Italia), Appuntamento a Gerusalemme, Arpi (associazione rifugiati politici Italia), Associazione Amici Romani di Israele, Azione Universitaria, Città Solidale, Università Cerca Lavoro,

Il Portavoce del Comitato è Peppino Caldarola giornalista e parlamentare uscente.

Testo di Denuncia per l’intervento di Ahmadinejad alla FAO


La presenza del Presidente della Repubblica islamica dell’Iran, Ahmadinejad, proprio nell'ambito del vertice FAO che affronta il dramma della fame nel mondo, simboleggia la devastante contraddizione tra la violenza dei Governi totalitari e i loro proclami demagogici a favore dei popoli imponendoci inderogabilmente di denunciare la sistematica violazione dei diritti umani dei cittadini iraniani.

Da quasi trent'anni la politica dei governi di Teheran nega i diritti delle minoranze religiose, delle donne, degli omosessuali, delle minoranze etniche, delle associazioni studentesche come di chiunque non condivida le politiche del regime. Costantemente sono negati i diritti cardine della democrazia, si impedisce la libertà d’espressione e nessuno spazio è concesso alla libertà di stampa. In Iran si susseguono esecuzioni capitali nei confronti di dissidenti politici, oppositori delle repressioni, studenti, giovani omosessuali.

Questa politica repressiva e la retorica dell’odio del Presidente Ahmadinejad, che proclama la volontà di distruggere lo Stato di Israele e insiste nel negare la tragedia della Shoa, dovrebbero suggerire alla Comunità internazionale un diverso profilo nei rapporti diplomatici con l'Iran.

Il Governo iraniano provoca ed alimenta l’instabilità dell’intera Regione mediorientale, sostiene ed arma i gruppi terroristici, e non ha ancora chiarito alla comunità internazionale gli obiettivi del suo programma nucleare.

Vogliamo, pertanto, richiamare tutti gli Stati aderenti all’ONU alla consapevolezza che non esistono soluzioni realmente efficaci al dramma alimentare in assenza di libertà e democrazia. La lotta alla fame nel mondo si deve e si può accompagnare alla lotta contro le dittature, contro le violenze, le violazioni dei diritti umani e contro i terrorismi.

Nel momento in cui il mondo si prepara a parlare di sicurezza e di risorse alimentari, dobbiamo avere la consapevolezza che la democrazia (civile, sociale, politica ed economica) è la soluzione alla tragedia della fame.


Comitato ABBIAMO FAME DI LIBERTA’

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