venerdì 6 giugno 2008

USA. Consenso e applausi, per “l’italiano” nel Messico, di Lino Manocchia


Riceviamo da Lino Manocchia, giornalista giuliese e Abruzzopress.info



Chieti, 5 Giugno ‘08 – Giovedì, S. Bonifacio – An. XXIX n. 160 – http://www.abruzzopress.info/ - abruzzopress@yahoo.it - Tr.Ch 1/81
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Ap – Speciale dal Messico: La Napoli che onora l’Italia

Night view of Monterrey


Consenso e applausi
per “l’italiano” nel Messico

di Lino Manocchia

MONTERREY, 5 Giugno ’08 - La chiamano “La Sultana del nord” con i suoi 3 milione di abitanti, gente brava, calda, pronta a dare una mano al turista “sperduto”.
“Se vuoi vedere Napoli, vai a Fundidora”, indica una grossa insegna all’esterno dell’aeroporto, la zona alla periferia di Monterrey dove napoletani veneti, abruzzesi, calabresi, sicliani hanno fissato le loro basi che, di anno in anno, diventano sempre più centri di attrazione e commercio. La Fundidora (foto) prese il nome da una vecchia ferriera, al centro di un magnifico frequentatissimo parco. Lo confermano i numerosi gruppi di visitatori che hanno trascorso ore nel magnifico bianco padiglione napoletano, nel polmone verde della
Città durante i 90 giorni del “Forum delle Culture”.

«L’idea di portare un pezzo della città partenopea a Monterrey l’ebbe Nicola Oddati, assessore alla cultura del Comune di Napoli,» ci spiega Pamela Rech, redattrice del periodico “Noi”. La elegante, graziosa oriunda di Montebelluna (Treviso), ci conferma che il progetto di Napoli, che da sempre vive cosciente del suo passato e con esso cresce verso il suo futuro, è stato una finestra sul Mediterraneo, un assaggio di una terra lontana e orgogliosa, un invito a partecipare a visitare e conoscere la Napoli del passato e ad amare la sua cucina.
«Il Forum Universale delle culture si è ormai concluso, lasciando tante emozioni, tanti ricordi, tante domande, risvegliando così in ognuno di noi, la voglia di cultura e, perché no, la voglia di cambiare,» incalza Luigi Palermo, collaboratore di “Noi”. «L’incontro e pur breve permanenza nel mondo giornalistico italiano in Messico, l’atmosfera cordiale, tra “paesani” i quali, anche se a diecine di migliaia di chilometri distanti, non dimenticano neppure i minimi particolari della loro Patria, ci riempie di orgoglio e soddisfazione.»

Paolo De Francesco (foto con la moglie), professore d’italiano nell’Università di Monterrey, un personaggio tutto fervore, decisione, idee che meriterebbero commende, è l’organizzatore di questo nostro fortunato incontro - e gliene siamo grati - nella terza città più grande della terra degli Aztechi, dove siamo venuti altre volte quando la Champ car, la F.1 americana, presentava il suo G.P. automobilistico.
«Non ai sarebbe potuto scegliere un titolo migliore per l’ultimo degli eventi portati da Napoli a Monterrey per promuovere la sua candidatura

al Forum del 2013,» spiega Pamela. «La larga noche de los sonidos de Napoles, è stato tra i migliori titoli scelti per uno degli ultimi eventi portati da Napoli a Monterrey con i suoni allegri di Eugenio Bennato e Taranta Power, ispirati alla popolare tarantella ma rivisitata in chiave contemporanea. La mediterraneità di Napoli è stata percepita ancor più con la musica eseguita con botti, falci, e strumenti contadini che ci han fatto conoscere, con orgoglio. i suoni caldi della sua terra.»
Il Prof. De Francesco sta lavorando attivamente per presentare una grandiosa manifestazione verso la metà del mese onde celebrare il 40° anniversario della “DANTE ALIGHIERI” e la scuola che egli dirige, e che sostiene con acume, in una città che ha accolto di buon grado la realizzazione di corsi che offrono ai giovani messicani la possibilità di parlare e usare la nostra lingua, anche nelle organismi ed industrie nazionali.
Come noto De Francesco è nato ad Atessa, «pittorescamente arroccata sulla sommità di due colli contigui tra i bacini dei fiumi Sangro e Osento, nella provincia di Chieti,» precisa Paolo, che recemente ha pubblicato il libro dei “101 proverbi della lingua italiana”, che le Università messicane hanno adottato. E quasi non bastasse, il pesante fardello organizzativo della “Dante”, cura mostre di pittura cui partecipa con meritato successo, anche la consorte, Myriam Martinez, rinomata artista. (Foto)
Sono bene organizzati questi nostri connazionali del Messico, «e non possiamo lamentarci, pur se qualche volta incappiamo in contrattempi con il govero italiano,» sostiene, intervenendo a sua volta, la dinamica e allegra veneziana Marta Lauritano di professione architetto, sposata ad un industriale locale. Da circa un anno la signora Marta è docente della Dante dove impartisce lezioni di italiano insieme a Angelo Sturiale, siciliano di Catania, dalla enigmatica personalità, che ha prestato la sua stimata opera anche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Al termine scolastico, presso il Museo Regionale di El Obispado, un numeroso gruppo di alunni della SIMDA (Società italomessicana Dante Alighieri), ha ritirato il diploma di italiano della scuola.
Prima di lasciarci, con un frizzo napoletano la signora Rosalinda Lozano de Castillo, direttrice di “Noi” ci chiede: «Cosa succede se un aereo con quattro rinomati pizzaioli campani, tre forni a legna e genuini ingredienti della pizza napoletana atterra a Monterrey? Chiedetelo a tutti coloro che hanno assaporato una delle 180 pizze giornaliere sfornate per quattro giorni nel Parco di Fundidora. Pizze semplici ma gustose, popolari e allo stesso tempo invitanti proprio come Napoli.»
Come non essere allegri, soddisfatti, malgrado le tre ore di aereo, orgogliosi di poter incontrare, all’estero tanta grazia di Dio?!...
LINO MANOCCHIA NewsItaliaPress
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