mercoledì 4 giugno 2008

Provincia. Il Consiglio provinciale ha approvato ieri con i soli voti della maggioranza, e con l’astensione della minoranza, lo studio di fattibilità

Consorzio turistico “Marca Teramana”:
il Consiglio provinciale approva a maggioranza lo studio di fattibilità
Il Consiglio provinciale ha approvato ieri con i soli voti della maggioranza, e con l’astensione della minoranza, lo studio di fattibilità del Consorzio turistico Marca Teramana, strumento a supporto della promozione e della commercializzazione del territorio teramano.
Tra gli obiettivi indicati nel progetto, promosso dall’Assessorato al Turismo e alle Attività Produttive, vi è quello di perseguire una forte politica di brand, in maniera integrata con i principi di “unitarietà” ed “esaltazione delle differenze” stabilite nelle linee guida del Piano Triennale del Turismo della Regione Abruzzo 2006 - 2008; generare un’integrazione territoriale e di filiera; coordinare l’offerta turistica del territorio, attraverso azioni concertate di comunicazione, commercializzazione ed erogazione di servizi.
Lo studio si è avvalso del supporto di un tavolo tecnico, composto da cinque imprenditori del settore turistico regionale e provinciale (tour operator, operatori dell’incoming, albergatori) che hanno offerto la propria consulenza gratuita al gruppo di lavoro, composto da Stefano Cianciotta, Ivan Melarangelo e da Simonetta Di Martino, quest’ultima coordinatrice del progetto.
Lo studio di fattibilità ha evidenziato la necessità per la provincia di Teramo di dotarsi di una struttura pubblico-privata per la promozione del territorio, sul modello di altre realtà già esistenti in Italia, come il Consorzio Marca Trevigiana, in provincia di Treviso, o il Consorzio Volterratur, in provincia di Pisa.
Nella redazione dello studio sono stati coinvolti anche gli operatori turistici e le associazioni del settore, che hanno preso parte ad un focus group, condotto da Marco Galdenzi, docente di marketing all’Università di Teramo.
Ai consorzi turistici presenti sul territorio provinciale sono stati, inoltre, somministrati questionari per conoscere i punti di forza e di debolezza della loro offerta.
Lo studio, inoltre, è stato presentato anche alle associazioni di categoria dei settori turismo, commercio, industria, artigianato. Sull’argomento sono intervenuti per la minoranza il capogruppo di An, Carlo Taraschi, mentre per la maggioranza ha preso la parola Leandro Di Donato, capogruppo del Pd.
“L’idea progettuale è condivisa da tutti i gruppi di minoranza. Abbiamo messo invece“ – ha affermato Taraschi – “in discussione la metodologia usata per arrivare ad una specificità del progetto, in particolare la relazione allegata, denominata studio di fattibilità, che presenta carenze tecniche relative alla elaborazione sull’analisi del territorio e sulla proposta progettuale, non in linea con gli indirizzi e le intese intrapresi con il gruppo di lavoro formato da imprenditori del settore. Questi auspicavano la costituzione di una società mista pubblico-privato con prevalenza di capitale privato. La proposta, al contrario, prevede la costituzione di un nuovo organismo non in linea con la programmazione regionale, che si risolve in un nuovo doppione con costi aggiuntivi per la collettività”.
“Lo studio di fattibilità non ci consegna un percorso definito” – ha osservato Di Donato – “né ci impone di dotarci di uno strumento operativo. Attesta semplicemente la possibilità e l’opportunità di far fare un passo avanti al turismo della provincia di Teramo, trasformando un sistema implicito in un sistema esplicito e formalizzato, che eviti il fatto che tanti soggetti facciano la promozione turistica senza una regia ed una strategia. Sullo sfondo di questa proposta c’è la crisi della legge che ha istituito i Sistemi Turistici Locali e che in realtà in Italia non sono mai decollati. Anche per questa ragione lo studio di fattibilità evidenzia una strada necessaria da percorrere”.
Nel corso del Consiglio, inoltre, a maggioranza sono stati votati altri provvedimenti: la variazione di bilancio, l’ampliamento della Chiesa di Santa Maria di Pineto, la variante del Piano di recupero in zona B3.10 del Comune di Giulianova, su proposta della ditta Art Immobiliare, la variante del Piano di recupero in zona B3.13 del Comune di Giulianova, su proposta della ditta L’Arcobaleno, il piano di recupero in zona B2 del Cinema Teatro Ariston, presentato dalla ditta Fratelli Ettorre, ed il nuovo regolamento per l’edilizia comunale di Bellante.
All’unanimità, invece, è stato approvato il progetto d’area in variante parziale al piano particolareggiato del centro storico di Nereto.
Teramo, 4 giugno 2008

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