mercoledì 19 novembre 2008

Conferenza di don Ugo Carandino su Giovannino Guareschi

Presso la Libreria Libernauta di Pescara (Via Teramo n. 27), Sabato 22 Novembre ‘08
Conferenza di don Ugo Carandino su Giovannino Guareschi

PESCARA, 19 Novembre ’08 – Una Conferenza su Giovannino Guareschi, scrittore cattolico, nel 40° anniversario della morte, sarà tenuta da don Ugo Carandino, alle ore 17,30 di Sabato 22 Novembre, presso la Libreria Libernauta di Pescara (via Teramo n. 27). Sarà presente l’editore Marco Solfanelli.
Nel centenario della nascita e nel 40esimo della morte dello scrittore (1° maggio 1908 - 22 luglio 1968) si ricorderà la figura di un grande scrittore cattolico. Guareschi fu scrittore, umorista, giornalista. Esordì come disegnatore di satira politica. Direttore del settimanale Candido (1945-1957) divenne poi famoso come scrittore di romanzi e racconti umoristici ambientati nei piccoli centri della "Bassa" emiliana, un paesaggio d'autore perfettamente tratteggiato, nei colori, negli umori, nei contesti e nei personaggi. E i personaggi dei suoi romanzi più famosi, Don Camillo e Peppone, - le cui vicende sono universalmente note, tradotte in tutto il mondo con una diffusione di oltre 20.000.000 copie - sono stati immortalati in molti film, in particolare dal regista Duvivier, con la straordinaria interpretazione di Cervi e Fernandel.
Personaggio straordinario, amato e discusso, Guareschi fu al centro di aspre polemiche in un'Italia che viveva il dramma del secondo conflitto mondiale e le divisioni del dopoguerra. Personalità controcorrente, pagò sempre di persona le sue scelte di vita. Al centro di un caso giudiziario e condannato per diffamazione nel 1954 nei confronti di De Gasperi, per avergli erroneamente attribuito, in buona fede, dei documenti apocrifi, non volle ricorrere in appello e scontò 14 mesi di carcere a Parma. Già negli anni precedenti, quando era stato internato in un campo di concentramento tedesco dopo l'8 settembre 1943, aveva rifiutato la possibilità di essere rimpatriato che gli veniva offerta, preferendo condividere la sorte di altri detenuti.

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