lunedì 17 novembre 2008

Lettera Presidenza Consiglio regionale e altri

Comitato promotore dei 5 Referendum Regionali

e Proposta di Legge di iniziativa popolare

Sede Regionale: Roseto degli Abruzzi – Via Lombardia, 10

Tel. 085-8944932 - 330-431480 - Fax: 085-9150464



Roseto degli Abruzzi, 16 novembre 2008



Al Presidente del Consiglio Regionale

Marino Roselli


Al Presidente della Commissione speciale Statuto

Gianni Melilla


Al Difensore Civico Regionale

Nicola Sisti


LORO SEDI


OGGETTO: richiesta convocazione Consiglio regionale straordinario per elezione 5 componenti Collegio per le garanzie statutarie e definizione lista Cittadini per Commissione art. 86, Comma 2 Statuto Regione Abruzzo.


I sottoscritti Pio Rapagnà e Giovanna Forti, in qualità di promotori della iniziativa referendaria e legislativa per la riduzione dei costi della politica e la riforma degli enti strumentali della Regione, ai sensi e per gli effetti degli articoli 77 (Il procedimento del Referendum abrogativo), 79 (Il Collegio regionale per le garanzie statutarie), 80 (Le funzioni del Collegio regionale per le garanzie statutarie), 82 (L'Ufficio del Difensore civico) 83 (L'Osservatorio dei diritti) ed 86 (L'indizione delle elezioni e l'amministrazione straordinaria della Regione) del nuovo Statuto della Regione Abruzzo, della L.R. 11 dicembre 2007, n. 42 - Istituzione e disciplina del Collegio regionale per le garanzie statutarie, e della Legge L.R. 19 dicembre 2007, n. 44 - Disciplina del referendum abrogativo, consultivo e dell’iniziativa legislativa,

CHIEDONO

la convocazione di un Consiglio regionale straordinario e, conseguentemente, della Commissione speciale Statuto, per la elezione dei 5 componenti il Collegio per le garanzie statutarie e la definizione della lista dei 12 Cittadini abruzzesi tra i quali il medesimo Collegio, in caso di annullamento delle elezioni regionali già indette, dovrà sorteggiare 3 nominativi per la composizione della Commissione, prevista dall'art. 86, Comma 2 dello Statuto.

Il Consiglio Regionale ha avuto due anni di tempo per rendere immediatamente vigenti quelle norme dello Statuto e delle leggi regionali che “tutelano e garantiscono” i promotori della “iniziativa referendaria e legislativa popolare”. Le decisioni “non assunte” dagli organi di vertice della Regione Abruzzo hanno già avuto ed avranno conseguenze negative “irreparabili” sul regolare e trasparente svolgimento del procedimento di democrazia diretta avviato con il deposito dei quesiti e della proposta di legge e con l'inizio ufficiale della raccolta e autentica delle firme.

Tali omissioni di atti statutari e legislativi “potrebbero” tra l'altro creare tutta una serie di difficoltà e confusione di ruoli, di poteri e competenze tra organi della Regione, sia nel merito dei diversi e contrastanti pareri e considerazioni espressi dall'Ufficio legislativo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e dal Responsabile del procedimento referendario in relazione alla sospensione e rinvio della iniziativa referendaria e della iniziativa legislativa popolare in regime di “prorogatio” dei poteri e di scioglimento anticipato del Consiglio regionale e sia nel caso di annullamento delle elezioni regionali già indette, per le quali la L.R. 11 dicembre 2007, n. 42 stabilisce che, ai fini della INDIZIONE DI NUOVE ELEZIONI e per PROVVEDERE ALL'ORDINARIA AMMINISTRAZIONE di competenza della Giunta e agli atti improrogabili da sottoporre a ratifica del nuovo Consiglio, il Collegio per le garanzie statutarie nomina la Commissione prevista dall'art. 86, comma 2 dello Statuto, composta da tre cittadini eleggibili al Consiglio regionale, sorteggiandoli da una lista di dodici nomi predisposta dal Consiglio regionale.

La “RILEVANZA PUBBLICAdelle decisioni “non assunte” dagli organi di vertice della Regione Abruzzo è innegabile e chiama in causa i poteri e i doveri di intervento, il ruolo e le funzioni statutarie dell'Ufficio del Difensore civico, dell'Osservatorio dei diritti e della Commissione speciale Statuto e Legge elettorale.

Come Cittadini e sinceri democratici, ci meraviglia e sconcerta il fatto che ripetute richieste, motivate sollecitazioni inoltrate nei due anni trascorsi e ormai ben 27 giorni di sciopero della fame non sono stati sufficienti a “convincere” il Consiglio Regionale sulla necessità ed urgenza istituzionale di procedere alla attuazione di specifici dettati statutari. Chiediamo, e auspichiamo, che lo faccia nel corso di una seduta “straordinaria” oppure in occasione della prossima ed ultima seduta convocata prima delle elezioni regionali.

Cordiali saluti.


Pio Rapagnà e Giovanna Forti







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