venerdì 21 novembre 2008

Istituto tecnico di Sant’Egidio alla Vibrata: iniziano i lavori del secondo lotto




Istituto tecnico di Sant’Egidio alla Vibrata: iniziano i lavori del secondo lotto

La consegna ufficiale in Comune, alla presenza degli imprenditori, ai quali è stato presentato il Protocollo d’intesa sottoscritto con il Governo a favore delle aziende delle vallate Vibrata e Tronto


Sono stati consegnati ufficialmente alla ditta vincitrice dell’appalto - la Cinelli Roberto srl di Ascoli Piceno – i lavori per la realizzazione del secondo lotto dell’Istituto tecnico di Sant’Egidio. La consegna dei lavori di una scuola che, come ha dichiarato il presidente Ernino D’Agostino è stata progettata “a misura d’impresa”, è stata l’occasione per illustrare nel dettaglio il contenuto del Protocollo d’intesa firmato dal Governo per la reindustrializzazione delle vallate della Vibrata e del Tronto; uno strumento per agire contro la crisi del manifatturiero e dei comparti industriali più tradizionali.

Il progetto del secondo lotto della scuola, dell’importo di 550 mila euro, prevede la costruzione di un edificio in ampliamento che si sviluppa su due piani con i laboratori al piano terra e 6 nuove aule al primo piano. “Questa scuola è stata pensata per venire incontro alle esigenze del mondo dell’impresa offrendo, al contempo, un’opportunità di formazione qualificata ai giovani” ha affermato il Presidente D’Agostino, annunciando che: “proprio per la sua specificità e unicità, nel Piano di dimensionamento scolastico, abbiamo previsto l’autonomia dell’Iti”.

La consegna dei lavori, quindi, è avvenuta alla presenza di una nutrita rappresenza di imprenditori della Val Vibrata: a questi ultimi sono destinate le misure previste nel Protocollo d’intesa sottoscritto, nel marzo scorso, dal Ministero dello Sviluppo Economico, da due Province - quella di Teramo e quella di Ascoli - e da due Regioni: l’Abruzzo e le Marche.

Un canale privilegiato per chi vorrà investire; un gruppo di coordinamento dall’alto profilo istituzionale che individuerà le proposte concretamente finanziabili sulla base di un accordo quadro; il supporto dell’Agenzia per gli investimenti (ex Sviluppo Italia) per la promozione dell’accordo e dei suoi vantaggi nel mondo dell’impresa. Questi gli aspetti più significativi del Protocollo.
Punto di partenza del documento la presa d’atto di una situazione di crisi con gravi riflessi occupazionali, nell’area di confine fra l’Abruzzo e le Marche. Al tempo stesso, però, il Ministero ritiene che in questa stessa area “sussistono specifiche vocazioni produttive che, se opportunamente stimolate, possono generare sviluppo e nuova occupazione”.

Ministero, Province e Regioni, quindi, hanno individuato una “manovra di intervento coordinato, sotto gli aspetti delle iniziative produttive, della confluenza dei finanziamenti pubblici da fonti e da bilanci diversi, dell’organizzazione delle modalità di coordinamento funzionale e di monitoraggio dell’attuazione, nonché la definizione dell’Accordo di programma con cui si procederà all’attuazione degli interventi pubblici e privati”.
I settori sui quali si interverrà in maniera prioritaria sono il tessile-abbigliamento; il calzaturiero; il pellettiero; l’elettronico; il metalmeccanico; il polo del carbonio; l’agroalimentare; il legno; i settori di innovazione legati alle energie rinnovabili; il farmaceutico; il settore della carta.

All’incontro erano presenti tra gli altri il sindaco Stefania Ferri, gli assessori provinciali Rosanna Di Liberatore (Pubblica istruzione) e Orazio di Marcello (Attività produttive), la preside Maria Rosa Fracassa.

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