sabato 10 maggio 2008

Politica. Comunicato dell'Associazione Impronte Giulianova


ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICAIMPRONTEI fogli di carta consumati ogni anno da un Comune come quello di Giulianova, che conta all’incirca 200 dipendenti, comportano il taglio di 267 alberi e l’emissione in atmosfera di circa 54 tonnellate di anidride carbonica, principale responsabile dell’”effetto serra”.Se, oltre al Comune, consideriamo i consumi di carta delle società partecipate come Cirsu, Julia Servizi e Giulainova Patrimonio, i numeri sono destinati a crescere.Le Cartoniadi 2008, troppo poco reclamizzate, avrebbero potuto essere l’occasione per far capire come, riciclando la carta da copie o limitandone il consumo, TUTTI – Pubbliche Amministrazioni comprese – possiamo fare qualcosa di concreto per “tagliare” i consumi di materie prime di origine vegetale, di acqua, degli idrocarburi necessari per l’approvvigionamento di energia elettrica e per far funzionare il sistema dei trasporti; per abbattere le emissioni di sostanze inquinanti e di gas effetto serra, ecc., oltre che la produzione di rifiuti post-consumo.Le Pubbliche Amministrazioni –non solo, quindi, il Comune di Giulianova-, hanno dimostrato negli ultimi anni scarsa sensibilità al problema divorando camion di carta e violando sistematicamente sia il Decreto Ronchi sia la Legge della Regione Abruzzo n.83 del 2000, che impone loro di soddisfare il fabbisogno annuale di carta con una quota di carta riciclata pari ad almeno il 40% del fabbisogno stesso.A rafforzare questo obbligo era intervenuta anche una Circolare inviata dall’Osservatorio Provinciale dei Rifiuti a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia e al Direttore dell’ARTA, in cui si richiamava anche la sanzione prevista dall’art. 37, comma 4, della L.R. 83/2000, consistente nell’impossibilità, per le Amministrazioni inadempienti, di accedere a finanziamenti e/o erogazioni di contributi regionali destinati ad interventi ambientali.Sappiamo bene che questa sanzione non è mai stata fatta valere: le provvidenze regionali per interventi di tipo ambientale, anche per quanto riguarda l’informazione e la sensibilizzazione, sono state erogate egualmente senza chiedere conto di nulla a nessuno.A questo punto, nell’ambito di quei processi virtuosi che portano a certificazioni di tipo ambientale e/o all’adozione di politiche di GPP (=Acquisti Verdi) è auspicabile che tutte le Amministrazioni facciano subito qualcosa di concreto, utilizzando, ad esempio, i documenti digitali al posto di quelli cartacei e, in quest’ambito, la posta elettronica certificata e la firma digitale.Il falso ambientalismo di facciata, che spesso sfocia in eventi autocelebrativi in occasione di riconoscimenti di dubbia attendibilità scientifica come la Bandiera Blu, va invece nella direzione esattamente contraria.
Ass. Impronte Giulianova

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