mercoledì 1 ottobre 2008

Altra parte della piattaforma "GIULIANOVA SOSTENIBILE" dedicata a "DALLA PADELLA AL MOTORE",




Altra parte della piattaforma "GIULIANOVA SOSTENIBILE" dedicata a "DALLA PADELLA AL MOTORE", nuova proposta per rispettare l'ambiente, risparmiare e creare nuova occupazione.PRECISAZIONE: in questo caso il valore della proposta (a cui teniamo in modo particolare) sopravanza qualsiasi intento polemico, sebbene a tutti i livelli (come dimostrano alcune vicende riportate nel comunicato) ci sia abbastanza materia per farlo. Ma non è questo che ci interessa quanto piuttosto comunicare che il rispetto dell'ambiente è anche fatto economico, oltre che etico, di grande importanza.
Con preghiera di pubblicazione.

associazione di cultura politica
IMPRONTE

GIULIANOVA SOSTENIBILE

“DALLA PADELLA AL MOTORE”
una proposta per rispettare l’ambiente, risparmiare e creare nuova occupazione

Che fine ha fatto l’accordo firmato in agosto tra Comune e Sogesa per la raccolta differenziata dell’olio da cucina usato dalle famiglie di Giulianova? Non essendo stati ancora acquistati i contenitori, la raccolta non ha potuto avere inizio. E’ un vero peccato visto che ogni anno a Giulianova si riversano in mare centinaia di migliaia di litri di olio da cucina esausto che danneggiano le tubature, non fanno funzionare in modo corretto i depuratori, favoriscono la diffusione di insetti e scarafaggi, e che creano una patina superficiale che impedisce ai raggi del sole di filtrare, ostacolando così lo sviluppo della flora e della fauna marina.
In tempi di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui fare il pieno costa una tombola ed è difficile creare nuovi posti di lavoro, buttar via l’olio da cucina usato è un lusso che non ci possiamo più permettere, soprattutto dopo avere appreso che l’inglese Andy Pag ed i suoi amici hanno completato un rally lungo quasi 4.000 km, da Londra fino alla Grecia, a bordo di 10 automobili per dimostrare che si può viaggiare senza usare combustibili tradizionali, spendendo quasi nulla ed aiutando l’ambiente. La notizia sta nel fatto che delle 10 auto, 5 erano state convertite per usare biocarburanti e 5 hanno utilizzato un processore per trasformare in biodiesel l’olio da cucina esausto che è stato raccolto lungo la strada in bar, ristoranti e pizzerie.
La provocazione sorge spontanea. Perché ci si ostina ad impiegare combustibili che derivano dal petrolio, costosi ed inquinanti, incoraggiando ed arricchendo le compagnie che stanno perforando l’Abruzzo in mare e sulla terra ferma, quando si potrebbe invece riciclare l’olio usato da cucina per trarne biodiesel ad un costo contenuto e rispettando l’ambiente? Utilizzare il biodiesel al posto dei derivati del petrolio significa anche abbattere le emissioni di anidride carbonica e delle polveri sottili.
In Scozia già dal 2005 è in funzione un impianto di trasformazione in biodiesel dell’olio di cucina esausto, con una produzione di 25.000 tonnellate l’anno. E poi c’è l’esperienza di Graz.
Per dimostrare che quando c’è la volontà politica di farle certe cose si possono realizzare anche qui da noi, vogliamo ricordare quanto si materializzerà molto presto in provincia di Rovigo nel quadro di un progetto che verrà realizzato dal Comune di Rovigo in collaborazione con l'azienda partecipata multiservizi Asm e con alcune ditte private. Il progetto consiste nella creazione di un ''filiera chiusa'' nell'ambito provinciale, che, a partire dalla raccolta degli oli alimentari esausti ed attraverso un processo di trattamento, ne consentirà il riutilizzo sotto forma di carburante a bassissimo impatto ambientale sui mezzi della divisione Ambiente di Asm.
Indirizziamo un’altra provocazione a tutti gli aspiranti amministratori locali, provinciali e regionali abruzzesi, senza distinzione di schieramento o partito: perché qualcosa di simile non può essere realizzata anche in provincia di Teramo visto che possiamo contare sul conferimento e su un’utenza potenziale di 290.000 residenti contro i 264.000 della provincia rovigina?
Non solo: la creazione di una rete per la raccolta differenziata degli oli esausti da cucina e la realizzazione di un impianto, a basso impatto ambientale e con nuovi posti di lavoro, di trans-esterificazione per la produzione di biodiesel da destinare, ad esempio, alla flotta dell’Arpa ed al trasporto pubblico in genere, meriterebbero di essere inserite anche nell’agenda del prossimo Governo Regionale. Non dimentichiamo che in Abruzzo nel 2006 il consumo di biodiesel rispetto al consumo totale di diesel nel settore dei trasporti ammontava ad appena il 3%.
Fino ad ora sia il Centrosinistra, con la famigerata Legge-Fogna votata dal Consiglio Regionale, che ha innalzato i limiti massimi di inquinamento dei fiumi fino al 280%, sia il Centrodestra, con la maxi sanatoria approvata in Regione nel 2001, che ha cancellato multe per 16 milioni di euro in tutto l’Abruzzo a carico di chi si era reso responsabile del cattivo funzionamento dei depuratori, hanno mostrato una sensibilità “al rovescio”. Chi avrà il coraggio di invertire la rotta?

f.to IMPRONTE - Giulianova

nella foto: ANDY PAG mentre fa il pieno con una tanica di biodiesel



f.to IMPRONTE

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