giovedì 2 ottobre 2008

Pineto. Interventi di ingegneria naturalistica per sistemare Parco Filiani; un “monumento” ambientale impiantato negli anni ’30

Pineto. Interventi di ingegneria naturalistica per sistemare Parco Filiani; un “monumento” ambientale impiantato negli anni ’30

I lavori finanziati dalla Regione e coordinati dalla Provincia, inizieranno entro novembre

Parco Filiani, a Pineto, è un caso esemplare, uno dei primi in Italia, di ingegneria naturalistica; un bosco artificiale impiantato negli anni ’30 da Luigi Corrado Filiani per bonificare una cava d’argilla.
Grazie ad un finanziamento di oltre 600 mila euro della Regione Abruzzo, Assessorato all’Agricoltura, tutta l’area dell Parco sarà oggetto di un intervento di sistemazione, rinaturalizzazione e valorizzazione paesaggistica ed ambientale, così come da anni chiede l’Amministrazione comunale, tutta la comunità pinetese e il mondo ambientalista e naturalista. Parco Filiani, infatti, oltre ad essere un polmone verde, rappresenta un vero e proprio “monumento” ambientale; un esempio raro di vegetazione mediterranea.

L’intervento è stato presentato questa mattina a Villa Filiani: “E’ stato un percorso sofferto sia dal punto di vista amministrativo sia progettuale – ha affermato l’assessore regionale, Marco Verticelli – ma questo intervento è diventato un progetto-pilota e sarà di utile riferimento per la realizzazione e la valorizzazione dei numerosi parchi che finanzieremo con il Piano triennale forestale, approvato alcuni giorni fa”.

Comprensibile soddisfazione è stata espressa dal sindaco, Luciano Monticelli: “Per la nostra cittadina la sistemazione di Parco Filiani rappresenta un punto di arrivo importante, reso possibile dalla sinergia realizzata fra i diversi enti coinvolti e dal sostegno, forte, che è sempre stato espresso dagli stessi cittadini”. Nerina Alonzo, assessore comunale all’Ambiente, a questo proposito, ha sottolineato il ruolo svolto dall’associazione “Arcobaleno-città ideale” e ha valorizzato il patrimonio professionale messo in campo dai progettisti per un intervento “complesso e interdisciplinare”. La Alonzo, infine, ha posto l’accento sul “doppio” valore del progetto: “Aumenta il nostro appeal turistico e migliora la vita dei cittadini”.

Il bando è pronto e i lavori, quindi, inizieranno entro novembre. Lo ha assicurato il presidente della Provincia, Ernino D’Agostino: “Nell’arco di pochi mesi si vedranno i primi risultati dell’intervento. Ci siamo spesi tanto e tutti perché questo tipo di risanamento ambientale e paesaggistico conferisce un valore aggiunto notevole alla nostra identità turistica”.

Il progetto è stato commissionato dalla Provincia – che agisce in regime di concessione su delega della Regione - ed è stato realizzato da un gruppo di professionisti: ingegneri, architetti, agronomi e naturalisti , con un approccio multidisciplinare che ha dovuto tener conto delle peculiarità del luogo: un giardino botanico di circa quattro ettari, vero polmone verde perfettamente integrato nel contesto urbano (in cui sono presenti specie arboree di vario genere, tra cui leccio, pino, frassino, cedri atlantici e del Libano, e poi specie animali come tassi, ricci e volpi oltre a una gran varietà di uccelli). La zona di intervento, fra la statale 16 e la strada provinciale per Mutignano, si trova alle pendici di una collina con problemi di dissesto idrogeologico. Con questo progetto si andranno a ridurre anche le cause del dissesto, con la regimentazione delle acque superficiali e strutture di contenimento e drenaggio.

Per il recupero di Parco Filiani, a Pineto, è nato un vero e proprio movimento. Nel 2005 “l’Associazione Arcobaleno, città ideale”, di concerto con l’Amministrazione comunale, bandì un concorso di idee per il suo recupero; in seguito furono organizzate mostre, convegni e seminari sulla necessità di un intervento di conservazione di un luogo diventato il simbolo della cittadina rivierasca. Istanze che l’Amministrazione comunale ha raccolto e fatte proprie, presentando a finanziamento un progetto di risanamento.


Cenni storici su Parco Filiani

Fu opera di Luigi Filiani il piano di sviluppo della località mirante a far sorgere una ridente cittadina balneare, ricca di tanto verde; a tal fine egli cominciò a pensare seriamente all'impianto di una pineta litoranea. Tale opera venne fortemente ostacolata dall'allora sindaco di Mutignano. Tra le motivazioni addotte nell'opposizione del sindaco, compariva quella che la zona poteva essere meglio utilizzata a scopo edilizio di tipo popolare e che l'interessato Filiani, con le sue proposte, perseguiva fini speculativi per valorizzare meglio i propri terreni. Nonostante tutto il Filiani riuscì a dimostrare la sua buona fede e nel maggio del 1923 ottenne dal demanio Marittimo la concessione, per 25 anni, dell'arenile con l'impegno di eseguire l'impianto e la successiva manutenzione di una pineta che, allo scadere sarebbe passata allo Stato.

I lavori comportarono un primo livellamento del terreno e successivo impianto di 2000 alberi della varietà "Pinus Pinaea". A questo punto, diventò quasi naturale il cambiamento della denominazione della frazione "Villa Filiani", del Comune di Mutignano, in quella di "Pineto". Questo nome viene suggerito a Filiani dalla famosa lirica "La Pioggia nel Pineto" di Gabriele D'Annunzio. L'opera di abbellimento vagheggiata dal Filiani non si arrestò, infatti iniziò sulla collina la piantagione di ciuffi di pini, lecci e lauri.
In seguito si occupò dell'impianto di un vero e proprio parco, ricco di altre essenze arboree, che ora coronano ed abbelliscono la collina. A circa 200 metri dalla Villa dei Filiani, funzionava la Fornace fatta costruire da Vincenzo Filiani: essa si alimentava con l'argilla della sovrastante collina, diventata così, col passare degli anni, brulla ed arida. Al suo interno si producevano i mattoni da costruzione che venivano modellati a mano dagli operai. Il commendator Filiani, per far scomparire quel grigiore triste della fornace, che non si addiceva al "paese ideale" che lui sognava di far competere con le più famose stazioni balneari italiane, inizia la bonifica della collina, trasformandone il grigiore in un meraviglioso parco.

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