martedì 21 ottobre 2008

Un ponte ciclo-pedonale tra Marche e Abruzzo

Un ponte ciclo-pedonale tra Marche e Abruzzo
Province di Teramo e Ascoli discutono della possibilità di cofinanziare con i fondi Fas l’opera. Al centro del confronto anche la realizzazione di una rotatoria sulla statale 16, opera complementare al rifacimento del ponte dell’Anas

I lavori per la realizzazione di una rotatoria sulla statale 16, all’altezza dell’incrocio con la Bonifica del Tronto (un'opera complementare ai lavori di rifacimento e ampliamento del ponte Anas, che sono iniziati a primavera e termineranno alla fine del 2009), e il progetto di un ponte ciclo-pedonale tra San Benedetto del Tronto e Martinsicuro, sono stati al centro di una riunione tecnica tra gli enti interessati tenutasi nei giorni scorsi a San Benedetto.

Erano presenti i presidenti delle Province di Teramo e Ascoli, Ernino D’Agostino e Massimo Rossi, e i sindaci di Martinsicuro e San Benedetto, Abramo Di Salvatore e Giovanni Gaspari. Alla riunione tecnica ha partecipato anche il dirigente del settore Lavori pubblici dell’ente, Agreppino Valente.

I lavori della rotatoria e quelli di rifacimento del ponte dell’Anas rientrano negli interventi di messa in sicurezza del tratto terminale del fiume Tronto, un’opera progettata e appaltata dalla Provincia di Teramo su concessione dell’Autorità di bacino del fiume Tronto e con fondi del Ministero dell’Ambiente (circa 9 milioni il costo complessivo).

Per ciò che riguarda il ponte ciclo pedonale, è stato stimato che per la sua realizzazione occorreranno circa tre milioni di euro. L'opera verrebbe cofinanziata dalle due Province attraverso fondi Fas e sarebbe in legno lamellare, simile quindi a quelli già realizzati sui fiumi Tordino, Vibrata e Salinello.

“Si tratta di opere che giudichiamo strategiche – afferma il Presidente D’Agostino – sia per potenziare le infrastrutture viarie di collegamento tra i due territori sia per migliorare l’attrattività turistica della costa in vista di un collegamento ciclo-pedonale senza interruzioni tra Cupra Marittima e il confine con la provincia di Pescara”.

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