domenica 29 giugno 2008

Ambiente. IL WWF IN ABRUZZO PER L’ORSO


A TUTELA DELL’ORSO
E DELLE ATTIVITA’ AGROSILVOPASTORALI IN ARRIVO I SISTEMI DI PREVENZIONE COME I RECINTI ELETTRIFICATI
AVVIATO IL PROGETTO WWF – MINISTERO AMBIENTE SU ALPI E APPENNINI


Per favorire la tanto auspicata convivenza Uomo-Orso il WWF Italia ha avviato una iniziativa a supporto delle categorie interessate e una collaborazione con tutti gli enti coinvolti sia negli Appennini che nelle Alpi, con il supporto del Ministero dell’Ambiente.

Il primo passo è la fornitura di recinti elettrificati per la difesa delle greggi e degli apiari con i quali si intende promuovere l’uso di idonei sistemi di prevenzione da parte delle categorie interessate fornendo assistenza, informazioni e formazione per incrementare la conoscenza e facilitare la convivenza con l’Orso.

Queste sono le due misure principali messe in campo per l’Orso bruno marsicano e per l’Orso bruno alpino.

L’operazione recinti è partita oggi da Pescara dove sono stati presentati i primi recinti elettrificati che saranno distribuiti sul territorio dell’Appennino centrale. All’interno dell’areale storico dell’orso nell’Appennino che comprende le regioni Abruzzo, Lazio e Molise, questa attività verrà fatta in collaborazione con gli Enti territoriali e con il Corpo Forestale dello Stato.

Protagonisti di questo primo passo sono stati i bambini della Scuola Primaria San Vito Chietino che durante l’anno scolastico appena concluso hanno raccolto ben 700 euro per contribuire al finanziamento del progetto recinti a tutela dell’Orso marsicano.

“Nella società civile sono vivi la sensazione di frustrazione ed il timore che possano ripetersi tragedie come quelle degli orsi avvelenati in Abruzzo e degli orsi uccisi sulle Alpi. Questo ha spinto il WWF ad adoperarsi perché si possano adottare politiche di prevenzione ed interventi utili per evitare contrasti con le attività agricole e silvopastorali” ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile Programma Orso per l’Appennino centrale del WWF Italia

Nelle Alpi dove l’Orso bruno è stato solo di recente reintrodotto e la popolazione ha perso la confidenza e l’abitudine alle buone pratiche che minimizzano i danni dei grandi predatori, il WWF Italia fornirà nelle prossime settimane recinti elettrificati in comodato gratuito privilegiando gli apicoltori e gli allevatori che accettano di adottare anche altre forme di prevenzione ed avvantaggiare le realtà economiche al di fuori delle aree protette, ora meno tutelate, e dove l’orso ha già provocato danni.
L’operazione recinti del WWF (realizzata con le ditta privata Ghislandi & Ghislandi di BG) si è caratterizzata come un appoggio, e non una sostituzione, agli enti pubblici ed è stata organizzata con la loro collaborazione.
Ora è attivo un accordo con le Province alpine lombarde che verrà esteso nelle altre province alpine interessate dalla presenza dell’orso.
A fine luglio inizierà sulle Alpi il primo corso per guardie provinciali e personale faunistico della Lombardia su come è possibile convivere con l’orso e sulla prevenzione danni.

L’orso bruno rappresenta un valore biologico, culturale e sociale che va valorizzato e che arricchisce indiscutibilmente i nostri ambienti. Il WWF è consapevole che in determinate situazioni la presenza dell’Orso bruno può innescare problemi di convivenza con le comunità locali a causa dell'impatto che la specie può avere su alcune attività economiche svolte sul territorio. Ciò accade sia nelle aree di presenza storica della specie, come nell’Appennino centrale, dove l’Orso marsicano è presente con poche decine di individui, sia laddove la specie è tornata di recente, come nel caso delle Alpi orientali.

In alcuni casi i danni possono essere causati alle attività economiche come gli allevamenti ovi-caprini, bovini ed equini (anche se per questi il rischio è limitato soprattutto ai nuovi nati), gli apiari, i pollai e le colture pregiate. Si tratta di danni complessivi limitati, che però possono essere localmente significativi ed incrinare i rapporti tra la popolazione rurale e questa importante specie. La causa di questi episodi è da ricercare soprattutto nella mancata adozione di quelle misure di prevenzione che gli abitanti di molte zone rurali hanno storicamente messo in atto in passato, ma che ora sono state pressoché dimenticate: custodia delle greggi e dei pollai, recinti, utilizzo di cani da difesa, ecc. Da queste premesse nasce l’iniziativa sui recinti presentata oggi.

Su questi temi il WWF partecipa alle attività promosse con il Ministero dell’Ambiente nell’ambito del progetto di interventi del Piano di sensibilizzazione su area vasta per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi e sugli Appennini, ed è in linea con quelle individuate per la conservazione della specie nell’arco alpino con il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali – PACOBACE e con il PATOM per l’Orso bruno nell’Appennino centrale.

Il WWF non intende con questo programma sostituirsi agli Enti Pubblici preposti a ciò, l’obiettivo primario dell’Associazione è quello di attivare una stretta collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, le Regioni, le Province, il Corpo Forestale dello Stato, i Parchi Nazionali e gli altri enti coinvolti e di supportare queste nel loro lavoro per la conservazione dell’orso bruno e dei grandi carnivori più in generale.procedure e meccanismi messi in atto dagli enti locali che ancora oggi funzionano a rilento. Ciò verrà svolto anche nell’ambito di un mandato ricevuto recentemente dal Ministero dell’Ambiente.

IL WWF IN ABRUZZO PER L’ORSO

Il WWF da anni organizza in Abruzzo iniziative per la tutela dell’Orso bruno marsicano: campi di sorveglianza, attività di recupero di piante da frutto selvatiche per fornire fonti di alimentazione, contrasto di quelle opere tese a restringere l’areale della specie, decine di incontri pubblici, iniziative per ridurre i possibili conflitti con agricoltori, apicoltori ed allevatori, in particolare distribuendo depliant esplicativi e recinti elettrificati.

Nell’ambito di queste ultime attività, a fianco dell’iniziativa nazionale oggi presentata, nei mesi scorsi il WWF ha portato avanti un’ulteriore azione di carattere regionale che ha visto coinvolti il Comune di Anversa degli Abruzzi e la Riserva regionale – Oasi WWF di Gole del Sagittario.
Al fine di evitare danni da fauna selvatica alle coltivazioni, il Comune e l’Oasi hanno selezionato tramite bando pubblico 15 agricoltori presenti nel territorio a cui sono stati assegnati gratuitamente 15 elettrificatori dotati di batterie, voltimetro, 2 bobine di filo elettrificato e targhette informative. Ad altri 4 agricoltori sono stati consegnati 75 kg di repellenti olfattivi.
Per rendere effettivamente efficace il materiale distribuito è stato organizzato un mini-corso sull’utilizzo e la messa in opera dei dissuasori al quale hanno partecipato come relatori il dott. Massimo Pellegrini ed i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato dell’Ufficio Tutela Biodiversità di Castel di Sangro (Dott.ssa Lucia Eusepi e Vice-sovrintendente Mario Giansante).

Molto importante l’azione educativa nelle scuole, tra cui si segnala quella in collaborazione con la scuola primaria di San Vito Chietino (CH) che da anni aderisce alla campagna WWF per la tutela dell’Orso raccogliendo fondi attraverso la vendita di calendari.

Altre iniziative importanti sono i campi vacanze organizzati nel Parco nazionale d’Abruzzo e nell’Oasi WWF di Gole del Sagittario da cooperative che aderiscono alla Carta di qualità del Turismo responsabile del WWF Italia. Per l’estate 2008 ben cinque proposte, tra campi per bambini, adolescenti, famiglie ed adulti si svolgono nelle terre abruzzesi dove ancora vive l’Orso.

Tutte queste iniziative sono volte ad aumentare le possibilità che l’Orso bruno marsicano continui a vivere sulle nostre montagne.
Perché ciò sia possibile è necessario che il PATOM (Patto per la tutela dell’Orso Marsicano), che riunisce enti, università ed associazioni e che vede la Regione Abruzzo capofila, metta in campo azioni concrete tese a garantire la salvezza per i pochi esemplari rimasti in vita.

Il WWF ricorda, per l’ennesima volta, l’importanza che le indagini sull’uccisione di tre orsi nell’ottobre del 2007 si chiudano con l’individuazione dei colpevoli: va dato un segnale chiaro che atti del genere sono e saranno repressi con tutto l’impegno necessario.

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