venerdì 4 luglio 2008

USA. Il decalogo di un italo-americano, articolo di Lino Manocchia, giornalista giuliese

Commenti News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 128 - Anno XV, 02 Luglio 2008, 11:41:00
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Il decalogo di un italo-americano
02.07.2008 11:07:41
New York - Erano i tempi dei "guaglio", degli "scugnizzi" che lustravano le scarpe degli inglesi e degli irlandesi.

Erano i tempi della Mafia temuta e micidiale, delle "scarpe di cemento" che la suddetta ordinava per chi non pagava le somme imposte con forza, erano i tempi in cui gli emigrati italiani arrossivano pronunciando i loro cognomi, con l'accento del sud Italia.

L'Italia era bella, ma povera ed incapace di sostenere la sua popolazione che sguinzagliava ovunque per trovare una pagnotta, verso quel Nuovo Mondo che accoglieva tutte le razze capaci, con la loro bravura,volonta' e decisione di costruire ponti,strade, palazzi rendendo la terra scoperta da Colombo,un faro di democrazia, di vita.

E le generazioni si duplicavano, emancipavano, ricordando agli ignari che: "Noi siamo italiani emigrati in America".

Le mie radici sono piantate in un suolo atavico, bagnato dal sole mediterraneo e dalle vette delle montagne nevose.
Io sono arricchito da mille anni di cultura. Le mie mani sono quelle di un muratore, di un artista, sporche di colore e di terra.

I miei pensieri sono stati raccontati, negli annali di Roma, dal poeta Virgilio, dalla creazione di Dante e dalla filosofia di Benedetto Croce.

Io sono un italo americano che ha lasciato il vecchio Mondo navigando l'Oceano verso un nuovo Mondo. Io sono Cristoforo Colombo.

Io sono Giovanni Caboto che scoprì il Continente del Nord America.

Sono Amerigo Vespucci che diede il nome all'America. Io sono Filippo Mazzei, amico di Thomas Jefferson, la cui tesi sull'eguaglianza dell'Uomo fu inclusa nel "Bill of Right."

Sono altresì William Paca, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza.

Io sono Giacomo Belinimi , che scoprì le foci del maestoso Mississippi River nel 1823.

Io sono il "creatore" della cupola del Capitol Usa. Mi chiamano Michelangelo d'America, ma sono Costantino Brumidi.

E' incontestabile che nel 1904 fondai la piu' grande banca d'America in San Francisco. Sono A.P.Giannini.

Io sono Enrico Fermi, padre della scienza nucleare in America.

Io sono il primo militare che ha ricevuto la Medaglia all'Onore della Seconda Guerra Mondiale. Il mio nome e' John Basilone del News Jersey.

Sono senza dubbio un ITALO AMERICANO.

Uno dei milioni che hanno prestato servizio militare combattendo e morendo dal Guadalcanal al Reno.

Io sono un metallurgico di Pittsburg, il coltivatore d'uva dell'Imperial Valley (California), un "disegnatore-tessile" di Manhattan, la movie star di Hollywood, il costruttore di palazzi in mille città.

Sono un italo americano che senza riserve, ama questa terra e comprende la sua storia, le sue "agonie", i suoi trionfi.

Nessuno mi potrà dire, però, che non amo la terra che mi diede i natali, e che il mio contributo ed il ruolo civile hanno meno valore degli altri di differente provenienza.

Io sono un italo americano a cui, il mio retaggio, ha insegnato ad amare con dedizione e rispetto.
E sono fiero del mio retaggio, che difendero' sempre col cuore in mano.
IO SONO UN ITALO AMERICANO!


Lino Manocchia News ITALIA PRESS

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