lunedì 14 luglio 2008

Politica. Comitato promotore 5 Referendum Regionali

Comitato promotore 5 Referendum Regionali
Proposta di legge di iniziativa popolare
Promotori: Pio Rapagnà e Giovanna Forti
Roseto degli Abruzzi, 13.7.2008
RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA REFERENDARIA N. 3
(sperimentazione avviata a partire dai resoconti alla Conferenza stampa di Giovedì 10 luglio 2008)
limitatamente ai QUOTIDIANI (cartacei) REGIONALI (Il Centro – Il Tempo – Il Messaggero – Cronaca d'Abruzzo – Tutto ABRUZZO Oggi e Molise):
DOMENICA 13 LUGLIO 2008
“il Centro” – Quotidiano dell'Abruzzo, a pagina 17 – ABRUZZO – pubblica in REFERENDUM RAPAGNA' - “PRONTI I MODULI PER LE FIRME”
“L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha riconsegnato a Pio Rapagnà e Giovanna Forti e ad altri promotori i moduli vidimati necessari alla raccolta di firme per la richiesta di 5 referendum regionali abrogativi e la presentazione, al Consiglio regionale, di una proposta di legge di iniziativa popolare per il contenimento dei costi della politica. I moduli saranno immediatamente trasmessi ai sindaci e segretari comunali dei 305 Comuni abruzzesi, ai cancellieri delle Procure della Repubblica, dei Tribunali, delle Preture e dei Giudici di Pace e agli studi notarili per la raccolta e l'autentica delle firme dei cittadini sottoscrittoti, presso le sedi istituzionali e gli Uffici pubblici previsti dalla legge.”
La Città – il quotidiano di Teramo e provincia, a pagina 3 – ABRUZZO – pubblica un ampio articolo in un riquadro titolato “politica - Contro l'aumento dei crimini Rapagnà invoca il colpo di reni” - nel quale si fa contesto si fa esplicito riferimento alla campagna referendaria in atto:
“In presenza di gravissimi fatti criminosi, omicidi e sospetti suicidi di pentiti e noti personaggi della malavita organizzata presenti in Abruzzo, di reati amministrativi ed ambientali verificatisi nella nostra Regione, senza alcuna “reazione e seria preoccupazione” di buona parte dei nostri politici e della cosiddetta società civile, è necessario un “colpo di reni collettivo” ed una manifestazione concreta ed inequivoca di “indignazione civica” e di partecipazione più consapevole e responsabile alla estensione dell'opera di contrasto messa in atto da alcuni settori delle forze dell'ordine e degli organi inquirenti sebbene concentrata in una parte ristretta del territorio regionale.
Al riguardo, gli appelli lanciati sin dagli inizi anni '90 e ripresi dalla Commissione antimafia nella relazione finale al Parlamento dopo la visita effettuata nel 1993, non furono, e non sono stati sino ad oggi, tenuti nel debito conto. Il grave allarme ripetutamente reiterato non trovò allora e non sta trovando oggi “una puntuale attenzione da parte dello Stato” e, pertanto, come era prevedibile, per la logica delle cose sin da allora prefigurate, ci ritroviamo oggi, dopo 15 anni inutilmente trascorsi, in una “situazione prossima al terribile”.
Infatti, nonostante ripetute sollecitazioni, sono rimaste completamente inascoltate le denunce e gli allarmi lanciati da alcuni (purtroppo pochissimi) Magistrati “coraggiosi”, più esposti ed impegnati, in particolare presso le Procure della Repubblica di Pescara, Vasto, Sulmona, Avezzano e L'Aquila. Già prima del 1992 e delle successive vicende di “mani pulite”, si parlava della presenza in Abruzzo ed in particolare lungo la fascia costiera e nella Marsica, di “una illegalità diffusa a livello economico con un giro di affari miliardario e una illegalità amministrativa in un'area che assorbe il 70 per cento dell'attività complessiva della Regione”.
Oggi, in piena “latitanza e disattenzione della politica”, la nostra Regione sembra “caduta” preda di una avanzata disgregazione sociale e disattenzione civica, quasi fosse rassegnata ad assistere alla penetrazione inevitabile e definitiva della illegalità nelle sue varie e specifiche manifestazioni locali che, in effetti, sono ormai innegabili e sotto gli occhi di tutti.
Ci troviamo a dovere contrastare, senza averne gli strumenti, le categorie e le risorse culturali e civiche, oltre che una criminalità organizzata quasi spavalda, in particolare un gravissimo rallentamento della tensione morale e della speranza del futuro, un progressivo degrado del territorio, della qualità della vita, della prevenzione e della coesione sociale. Vediamo in giro troppi dissesti edilizi, urbanistici, idro-geologici ed ambientali. Constatiamo altissimi costi impropri e ingiustificabili sprechi della politica, contro cui, chi di dovere, non è in grado o non intende affatto mettere in atto rimedi radicali e di successo.
In tale contesto, e pur in presenza di coraggiose e tenaci iniziative referendarie e riformatrici in atto, ho trovato francamente incredibile il “silenzio distratto” di molti Parlamentari abruzzesi, dei politici e delle istituzioni regionali e locali, che pure sponsorizzano con risorse pubbliche, e presiedono personalmente, conferenze, convegni, incontri e premi proprio in memoria di coloro che effettivamente hanno lottato “contro le illegalità” e ne hanno pagato le durissime conseguenze, anche con la vita. E' bene dire con estrema franchezza e indignazione che tanti politici e amministratori abruzzesi hanno fatto e fanno finta di nulla: questo comportamento, a chi sa leggere tra le righe, non può fare altro che incutere un qualche timore di troppo e, oltre a scoraggiare ogni e qualsiasi iniziativa seria di contrasto e mettere il bastone tra le ruote ad ogni tentativo di riforma e di riduzione dei costi, non sembra far presagire cose buone per il futuro della nostra Regione.
Tutto ABBRUZZO Oggi e Molise, a pagina 2, rubrica “A proposito...”, pubblica un commento di Epigone che richiama alcune specifiche tematiche referendarie:
“SIAMO in estate e che cosa non farebbero i nostri politici, in tempi di antipolitica, pur di apparire e conquistare un pizzico di visibilità? Certo, se fossero veramente impegnati nel realizzare cose utili per la comunità, meriterebbero applausi. Noi li vorremmo immaginare a illustrare iniziative, proposte di legge, decisioni; a erogare finanziamenti. E invece? Tutti a presenziare sagre, spettacoli futili, cultura spazzatura, dove dinanzi a qualche microfono si dilettano a parlare di tutto. L'ultima moda sembra essere quella dell'arte. Per carità, la nostra regione può vantare artisti ed energie di grande spessore, ma tutte queste mostre che si accavallano in questo periodo ci sembrano davvero un po' tante, anche perché queste iniziative pesano pur sempre nelle tasche di Pantalone. A proposito di costi e tagli a enti inutili. Ogni tanto ascoltiamo dell'imminente 'rivoluzione', si fa per dire, in questo o quel comparto. Ricordate quella della holding sui trasporti? Nessuno sa ancora quando potrà vedere la luce. Ma qualcosa è cambiato con l'arrivo del nuovo assessore all'interno del cda dell'Arpa. Già è cambiata, come riferito in un'interrogazione Amicone, la composizione del cda con l'arrivo di qualche amministratore e dirigente in più e, naturalmente, con qualche lira di spesa in aggiunta. E meno male che si voleva tagliare”. Epigone
Il Comitato ringrazia tutti gli Organi di Informazione che, nel corso della campagna referendaria dei prossimi 4 mesi, vorranno prendere in considerazione e pubblicare, notizie, informazioni, commenti e considerazioni generali nel merito della iniziativa referendaria. Ci si auspica di poter fare, quanto prima, una speciale rassegna stampa e resoconto anche per le TV, le Radio, i Quotidiani on-line, siti-web, Settimanali e Periodici vari, i quali, se possono, è gradito l'invio e la segnalazione via e-mail di quanto pubblicato e ritenuto opportuno ed utile per questa iniziativa per noi nuova

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