giovedì 30 ottobre 2008

Rinvio referendum ed elezioni regionali

Comitato promotore Referendum abrogativi regionali
e Proposta di Legge di iniziativa popolare
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi
Tel. 085-8944932 - Fax: 085-9150464 – E-mail: piorapagna@libero.it
Roseto degli Abruzzi, 29.10.2008
Presidente della Repubblica
Presidente del Senato
Presidente della Camera dei Deputati
Presidente del Consiglio
Presidente della Regione Abruzzo
Presidente del Consiglio Regionale dell'Abruzzo
LORO SEDI
Sig. Presidente,
ripetute richieste, motivate sollecitazioni e 17 giorni di sciopero della fame non sono stati sufficienti affinché il Consiglio Regionale procedesse con “somma urgenza” alla elezione dei 5 componenti del Collegio regionale per le garanzie statutarie al fine di renderlo operativo.
Questo importantissimo istituto di garanzia, nelle gravi circostanze attuali, tra le altre funzioni previste dall'art. 80 dello Statuto, avrebbe dovuto e potuto esprime pareri “sull'interpretazione dello Statuto nei conflitti tra gli organi della Regione, sull'ammissibilità dei referendum e delle iniziative popolari, sui rilievi di compatibilità con lo Statuto delle deliberazioni legislative, su ogni altra questione di legittimità dell'azione regionale, anche con riferimento ad iniziative legislative”. Al Collegio la legge elettorale avrebbe dovuto demandare “compiti amministrativi inerenti lo svolgimento delle elezioni”. E' EVIDENTE A TUTTI COME IN QUESTI GIORNI LA “CONFUSIONE DI PARERI” E LE “INCERTEZZE STATUTARIE” SIANO GRANDI SOTTO IL SOLE DELLA REGIONE ABRUZZO.
A ciò si aggiunga che la Legge 28/2000 (cosiddetta legge par condicio), prevede che la Commissione parlamentare di vigilanza disciplini con propri provvedimenti il comportamento della RAI durante le campagne elettorali. Vale anche per le elezioni regionali, con riferimento sia alla RAI nazionale che alla RAI regionale. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è competente invece per le televisioni private. La mancata elezione del Presidente della Commissione di vigilanza impedisce alla Commissione di varare i regolamenti per la televisione in periodo elettorale.
In questo momento, quindi, le elezioni abruzzesi non sono garantite: mancano le regole per la RAI, la legge prevede infatti che le regole debbano esserci dalla data di convocazione dei comizi elettorali, e la disciplina deve riguardare la comunicazione politica (le Tribune, con due fasi: una prima della presentazione delle candidature ed una seconda fase dopo la presentazione delle candidature riservata a candidati), i telegiornali e l’informazione.
Lo stesso Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, il 14 ottobre ha scritto ai Presidenti di Camera e Senato per segnalare la gravità della mancanza delle regole della Commissione di vigilanza, auspicando , vista l’imminenza delle elezioni regionali in Abruzzo, “che si pervenga sollecitamente alla ricostituzione della Commissione parlamentare di vigilanza sia per il ripristino delle delicate funzioni che la legge affida ad essa nei periodi elettorali e in quelli non elettorali sia per consentire a questa Autorità di esercitare le proprie funzioni con la completezza di propedeutiche valutazioni che la legge richiede”.
In pratica, a questo punto si potrebbe ben chiedere il rinvio delle elezioni perché non ci sono le regole televisive e quindi non può essere assicurata la regolarità della competizione elettorale, mentre la stessa Autorità ammette che sarebbe difficile se non impossibile intervenire per le violazioni della Rai nazionale e regionale. Le tribune politiche ad esempio dovrebbero essere già iniziate, in modo da rendere trasparente la formazione delle coalizioni e dare ai cittadini la possibilità di conoscere cosa pensano i partiti politici prima ancora di scegliere i candidati.
Il Comitato promotore dei referendum pertanto chiede di rinviare le elezioni regionali anticipate in Abruzzo già fissate per il 30 novembre e 1° dicembre prossimi.
Cordiali saluti
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
ALLEGATO: Lettera del Presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ai Presidenti di Camera e Senato sulla mancata costituzione della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Signor Presidente,
in relazione agli appelli rivolti in proposito al Parlamento dalle più alte cariche dello Stato, per quanto concerne l’ambito di competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni mi permetto rappresentare che la mancata costituzione della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, determina una distonia nell’esercizio delle relative funzioni rispettivamente nei confronti della RAI – Radiotelevisione italiana e delle emittenti radiotelevisive private.
Infatti, mentre per queste ultime spetta a questa Autorità dettare gli indirizzi e curare l’osservanza dei principi sul pluralismo informativo e sull’imparzialità ed equità dell’informazione, nei confronti della RAI è alla Commissione parlamentare che spetta la funzione omologa. La carenza dell’esercizio di tali funzioni si avverte maggiormente nei periodi elettorali.
Ora, si sono avute consultazioni elettorali e referendarie a giugno per le elezioni provinciali e comunali nella Regione Sicilia e per le elezioni comunali nella Regione Sardegna, a settembre per il distacco dei Comuni di Valvestino e di Magasa dalla Regione Lombardia, il 5 ottobre per l’abrogazione di leggi regionali della Regione Sardegna e sono indette per il 26 ottobre prossimo le elezioni del Presidente della Provincia di Trento e dei Consigli delle Province di Trento e di Bolzano e per il 9 novembre le elezioni del Sindaco del Consiglio comunale di Gaby. Sono inoltre imminenti le elezioni del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, indette per i giorni 30 novembre e 1° dicembre 2008, nonché ulteriori due referendum per il distacco di alcuni Comuni dalla Regione Veneto e dalla Regione Lazio.
Per tali consultazioni la legge prevede che la Commissione parlamentare di vigilanza detti le regole per l’applicazione della par condicio nei confronti della RAI e che questa Autorità faccia altrettanto nei confronti delle emittenti private, previa consultazione della Commissione parlamentare.
La perdurante assenza di tale Commissione ha fatto sì che non solo non siano state dettate regole nei riguardi della RAI ma che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni abbia dovuto adottare i propri regolamenti elettorali e referendari senza il previsto confronto con la Commissione stessa.
Questa Autorità, pertanto, auspica che si pervenga sollecitamente alla ricostituzione della Commissione parlamentare di vigilanza sia per il ripristino delle delicate funzioni che la legge affida ad essa nei periodi elettorali e in quelli non elettorali sia per consentire a questa Autorità di esercitare le proprie funzioni con la completezza di propedeutiche valutazioni che la legge richiede.
Con deferenti salutiCorrado Calabrò

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