lunedì 27 ottobre 2008

Riceviamo dal PRC di Giulianova


Circolo di GIULIANOVA
“ Pasquale Di Massimantonio “
del Partito della Rifondazione Comunista
Corso Garibaldi,43/45 – 64021 GIULIANOVA
http://www.rifondazionegiulianova.too.it/

Giulianova 23 ottobre 2008

La riforma del sistema scolastico che il governo Berlusconi ha approntato ed il parlamento si appresta a varare, costituisce l’ultimo, letale attacco al sistema dell’istruzione pubblica e, con esso, al fondamento basilare dell’autodeterminazione individuale, quello secondo cui “conoscenza è libertà”.

Contro questa riforma, che, nascondendosi dietro i consueti paraventi del rigore, dell’efficienza e del risparmio di risorse,
avvia l’abbattimento dell’intero apparato pubblico del “sapere”, centinaia di migliaia
di studenti hanno manifestato e manifestano in tutta Italia il proprio dissenso, in maniera del tutto pacifica e democratica.

A queste voci di dissenso, tanto più doverosamente da ascoltare in quanto rappresentative del futuro culturale e lavorativo del Paese, il Presidente del Consiglio Berlusconi, ha saputo opporre solamente l’invio delle forze dell’ordine, contrastando con l’esposizione dei muscoli manifestazioni non violente di piazza ed occupazioni pacifiche degli istituti e degli atenei, e sollevando così anche l’ultimo velo che ricopriva la vera natura del suo governo, quella di regime autoritario.












Dopo le misure contro i migranti (definite “leggi razziali” dalla stessa stampa cattolica), dopo l’esercito nelle strade, dopo le leggi che puniscono gli sfruttati e non gli sfruttatori (Carfagna), dopo l’impunità per legge per il Presidente del Consiglio (Alfano), il regime strisciante ha compiuto l’ultimo salto di qualità, abbandonando l’abito di gala per indossare la divisa del regime reale.



Facendo scendere in campo le forze dell’ordine Berlusconi non difende semplicemente una legge voluta da lui stesso e dal suo governo: nega la libertà di contestazione, sfodera il manganello contro chi non è d’accordo, impone con la forza la volontà del capo. Questo l’aspetto più pericoloso del diktat berlusconiano, questo l’ulteriore gradino salito lungo la rischiosissima scala che conduce alla negazione del confronto, alla repressione del dissenso, alla deriva antidemocratica.

Quella libertà di dissenso ha trovato oggi centinaia di migliaia di difensori proprio nelle fasce più giovani, fra gli studenti delle scuole e delle università, che difendendo il loro fondamentale diritto ad una istruzione “di tutti” si pongono a baluardo dell’ancor più fondamentale diritto a vivere in una società pienamente democratica.

Ringraziarli e sostenerli è oggi un dovere di tutti

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