domenica 27 luglio 2008

USA. Nel “santuario” degli immigrati illegali, La strage degli italiani Bologna, una tragedia americana, di Lino Manocchia

Nel “santuario” degli immigrati illegali
La strage degli italiani Bologna, una tragedia americana

di Lino Manocchia

SAN FRANCISCO, 25 Luglio ’08 - «Nella mia casa è rimasto soltanto un silenzio desolato, freddo, senza volto. Parte della mia esistenza è volata con mio marito Tony ed i miei due figli Michael e Matthews, uccisi dalla mano di un assassino senza nome, senza anima. Un volgare omicida che il 21 giugno scorso “freddò” i miei, bloccati sulla strada, inerti, felici soltanto di far ritorno a casa dopo una allegra scampagnata estiva.»
Questa la sintesi espressa, da Danielle Bologna, vedova dopo 21 anni di matrimonio con Tony Bologna, dell’omicidio perpetrato dal ripugnante Edwin Ramos (foto) di 21 anni, membro della famigerata “street gang Mara Salvatrueba”.
L’assassino, oriundo di El Sobrante (El Salvador) emigrò qualche anno fa illegalmente negli Stati Uniti, dove commetteva un rosario di crimini e violenze dalle quali usciva a salvo per l’intervento della idiotica, buffa pietà per gli illegali, creata dal “governo” di quel mondo strano, incosciente che porta il nome di San Francisco. Il “santuario”, per gli immigrati illegali - che ha trovato consenziente il clero cattolico - che adopera lo stesso sistema anche a Los Angeles, è un modo illegale che consente ai malviventi, di varia specie, di salvarsi dalla deportazione nel paese natio
nel paese natio, o di essere arrestato e punito. Ed è appunto quanto è capitato a Ramos che per questo ennesimo atto inumano potrebbe andare incontro alla pena capitale, che, il District Attorney (Procuratore statale) Kamala Harris detesta, e «si rifiuta di applicare avendo promesso formalmente che mai avrebbe chiesto la pena capitale.»

Tony Bologna e i figli Michael e Matthews

Il detto Harris, nel 2004, dopo la condanna di un criminale, omicida dell’agente Isaac Espinoza, delegò un comitato del suo ufficio che avrebbe risolto simili casi, ma tutt’ora la causa è in sospeso. Il medesimo Procuratore ha dichiarato che sino ad ora nessuna decisione è stata presa a proposito del triplo omicidio dei Bologna, esprimendo nel contempo ripugnanza per «l’orrenda tragedia, dolorosa per i familiari ed amici, che ha coinvolto innocenti vittime onorate dall’intera California.»
Il procuratore Harris ha emesso tre atti di accusa per omicidio ed altri crimini commessi dal Ramos, il quale unitosi con una sudamericana, naturalizzata, attualmente incinta, ha presentato domanda per la cittadinanza, richiesta che al momento è in sospeso.
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ABRUZZOpress N. 233 del 25 luglio ’08 Pag 2

La signora Bologna afferma che prima dell’omicidio non vi fu scambio di parole col maniaco.«Mio marito
guidava lungo la Congdon Street, qualche isolato da casa, quando una Chrysler 300 tentò di superarci. Tony rallentò spostandosi a sinistra, ma il “maledetto” bloccò la nostra macchina, ed appena ferma scaricò vari colpi su mio marito (48 anni), Michael (20 anni), atleta, studente al College San Mateo e Mathews (16 anni) delle superiori di San Francisco, per poi fuggire. L’animale,» afferma Danielle, «che va in giro cercando vittime da far fuori, non ha coscienza, merita la ghigliottina soltanto. E’ stato un crimine insensato. Non avrei mai immaginato di vivere e perdere la mia famiglia in questo modo. E’ ora di “riprenderci la città” che ci appartiene, dobbiamo unirci ed esprimere il nostro risentimento all’uso di armi da fuoco, ed eliminare l’orrore dalle nostre strade. Ma purtroppo, stiamo constatando che questa battaglia la stiamo perdendo giorno per giorno. Questa volta è stato il mio turno ed ho perso un buon marito e due gioie preziose di figli.
«Il guaio è,» prosegue la 47enne insegnante di “grafic designer” al Rollens College di Daytona Beach, «che con il “santuario” per gli illegali, abbracciato dall’ultra “liberal” sindaco, campione del “Gay marriage” Gavin Newson, la legge protegge i criminali anziché i cittadini. I liberali hanno le mani insanguinate che proteggono gli assassini.»

L’ELDORADO D’UN TEMPO, MAL CONVERTITO
Uno sfogo più che naturale per una vedova che aveva dinanzi un futuro felice mentre ora, per un sistema malato, idiosincratico, schizofrenico, si ritrova senza il bene più caro nella vita: la famiglia. La California è conosciuta come la terra dell’Eldorado di un tempo, che, appunto, il tempo ha convertito in senso negativo. Le più strane, strambe, idiotiche, sensazionali novità sgorgano da quella lunga, grande striscia di terra nel cui sottoterra si agitano vene telluriche imprevedibili. Alla superficie, la politica, il sesso, le più strane stramberie hanno una forte “gripp” (padronanza) da far arrossire una popolazione abusata dagli illegali, e da mentalità politiche di un altro pianeta, dove esiste una “ordinanza”, sin dal 1989, che protegge la “City of Refugee” (la città dei “rifugiati”) la quale proibisce agli esecutori della legge di interferire in affari federali collegati con l’immigrazione”. E gli omicidi, furti, imbrogli, e chi più ne ha più ne metta, fioriscono a dispetto del buon senso, che altri milioni di cittadini si rifiutano di accettare, perché gli americani sono capaci di dimenticare la storia, di ignorare il passato per comprarsi un futuro nuovo-malato e questo è senza dubbio uno degli aspetti più scioccanti della sua cultura.
Un recente rapporto sullo stato di esecuzione e spese legali parla di 100 milioni di dollari l’anno, necessari nel periodo che trascorre tra la sentenza e l’esecuzione. Intanto le famiglie vittime di crimini vengono crudelmente ingannate facendo loro credere che la giustizia seguirà un processo risoluto, pur sapendo che il “peso” da sopportare è enorme per i cittadini. Basti pensare che nel 2007 vi erano 670 carcerati, nel “death row”, con sole 20 esecuzioni, ed un “backlog” (lavoro arretrato) talmente pesante che la California avrebbe dovuto giustiziare cinque carcerati al mese, per i prossimi 12 anni, soltanto per attuare le sentenze dei correnti condannati. La stampa usualmente liberale, conviene nell’ammettere che le cose si trovano ad uno stato pietoso, avanzatissimo e bisogna correre ai ripari. “I dirigenti, si dice, hanno la forza per arrestare l’avanzata di un misterioso nemico, è loro sacrosanto dovere agire e subito.”
Questa volta, gli agenti dell’ordine sono intervenuti in maniera esemplare, ma, si aggiunge: ”questa è una vera tragedia americana, una tragedia nazionale, che è capitata ad una famiglia esemplare, le cui origini italiane (Lena e Chester Bologna emigrarono dall’Italia) sono di esempio per la comunità.”
Per i funerali dei tre Bologna nella Chiesa di S.Paolo sono intervenuti oltre 1300 cittadini, e centinaia di studenti del Lincoln College che hanno onorato la memoria di oneste vittime della città di San Francisco, dichiarata “out of controll”, nella speranza che il Santo Patrono suggerisca qualcosa di meglio.
LINO MANOCCHIA
NewItaliaPress

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