sabato 2 agosto 2008

Ambiente. CON LA GOLETTA VERDE SAI SEMPRE DOVE IL MARE E’ PULITO?

ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA
“IMPRONTE”

CON LA GOLETTA VERDE SAI SEMPRE DOVE IL MARE E’ PULITO?


Arriva anche a Giulianova La Goletta Verde, il laboratorio galleggiante di Legambiente.
Si tratta di un’iniziativa utile dal punto di vista divulgativo ed informativo, che mette a nudo il vero punto debole del nostro sistema che è quello degli scarsi controlli “istituzionali” sullo stato dell’ambiente marino, controlli che dovrebbero essere effettuati da enti e strutture la cui organizzazione grava finanziariamente sulle tasche dei contribuenti: su tutti ricordiamo l’Icram e l’Apat che dipendono dal Ministero dell’Ambiente.

Ciò premesso, un serio contributo alla crescita della cultura ambientalista non può prescindere da una riflessione sull’attendibilità scientifica delle “pagelle” che Goletta Verde assegna ogni anno ai numerosi Comuni sparsi lungo gli 8.000 km di costa del Belpaese. “Con Vodafone e Goletta Verde sai sempre dove il mare è pulito”, recita lo slogan di Legambiente. Ma è proprio così?

Secondo lo scrittore e studioso Marco Cedolin i controlli della Goletta Verde “sono esclusivamente di tipo microbiologico e non prendono in considerazione l’inquinamento di tipo chimico. Quelle stesse acque definite “perfettamente pulite”, in quanto prive di agenti patogeni nel momento dell’analisi, potrebbero pertanto rivelarsi inquinate anche pesantemente da sostante chimiche e metalli pesanti”.

Piuttosto scettico sul rigore scientifico dell’approccio di Goletta Verde è anche Giuseppe Cognetti, Professore Ordinario di Biologia Marina all'Università di Pisa e tra i più qualificati scienziati del mare a livello internazionale, che sottolinea la sporadicità e la non sistematicità con cui Goletta Verde effettua le analisi di tipo microbiologico previste dal Dpr 470/82, a cui Legambiente aggiunge la misurazione degli “escherichia coli”. Il Prof. Cognetti sostiene che “in una zona di mare si può riscontrare una certa presenza batterica che 10-15 giorni dopo è totalmente diversa; questo perché lo scarico inquinante potrebbe essere più o meno intenso, oppure potrebbe esserci stata una dispersione maggiore o minore, o un fiume invece che essere in secca potrebbe essere in piena, con un apporto maggiore di batteri. Inoltre, se c' è stato un afflusso di turisti in una determinata zona, questa avrà un maggiore carico batterico. I batteri, peraltro, hanno una permanenza molto breve e dopo 24-48 ore vengono distrutti dal potere antibiotico delle acque marine. Infine, tutta una serie di situazioni può variare anche per molti altri fattori quali la temperatura, la turbolenza delle acque, l'ossigenazione. E nemmeno ha senso misurare saltuariamente i metalli pesanti perché in mare anche questi sono soggetti a movimento e a cambiamenti”.

In sintesi, le mappe e le “vele” che Goletta Verde fornisce in relazione alla salute del nostro mare hanno valore indicativo ma non strettamente scientifico.
Nel corso della campagna 2007 furono campionati 443 punti, l’87,6% dei quali risultò “perfettamente pulito”. Ciò sembrerebbe voler dire che il nostro mare scoppia di salute. E’ proprio così?

Non è così. Solamente un serio piano di monitoraggi scientifici sistematici e non sporadici, che prendano in considerazione anche l’inquinamento microbiologico oltre a quello chimico, sarebbe in grado di fotografare la reale situazione di salute del nostro mare, che con tutta probabilità si rivelerebbe peggiore di quella che ci viene restituita da Goletta Verde.


UN CONFLITTO D’INTERESSI NON SI NEGA A NESSUNO
Anche quest’anno la campagna Goletta Verde sarà realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il contributo di uno dei principali produttori nazionali di elettrosmog, Vodafone Italia.
Legambiente definisce attività come questa “accessoria” e la collega a protocolli d'intesa per attività comuni: secondo dati resi pubblici dalla stessa Legambiente, queste “attività accessorie” nel 2006 hanno portato nelle casse dell’Associazione più di 2.000.000 di euro da un gruppo d'aziende tra cui, oltre a Vodafone, figurano Tim, Enel, Conai e Ferrovie dello Stato.
Con Ferrovie dello Stato, ad esempio, Legambiente ha messo in piedi l’iniziativa Treno Verde che nel 2007 ha avuto come sponsor ufficiale la Sorgenia, molto contestata per via della centrale Turbogas di Modugno dove ecologisti e comitati si chiedono ancora oggi perché mai Legambiente si sia fatta sponsorizzare da Sorgenia.
Sarà forse un caso ma Legambiente è socia al 10% della società Eligent che controlla Sorgenia e che ha già ottenuto le autorizzazioni per la costruzione di 2 nuove centrali turbogas ad Aprilia e nei pressi di Lodi.

CHE PROBLEMA C’È? IN UN PAESE COME L’ITALIA UN CONFLITTO DI INTERESSI NON SI NEGA A NESSUNO. NEPPURE A LEGAMBIENTE.

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