sabato 2 agosto 2008

Cultura. Domenica, 3 agosto, ore 20:30, sarà inaugurata la mostra D'Annunzio e il Parrozzo

Domenica 3 agosto, alle ore 20.30, sarà inaugurata, nella scuola elementare di Garrufo di Sant'Omero (Te), la mostra fotografico-documentaria "D'Annunzio e il Parrozzo", a cura di Enrico Di Carlo, allestita in occasione del 70° anniversario della morte di Gabriele d'Annunzio.

L'iniziativa rientra nell'ambito della quarta edizione della manifestazione "Garrufo con gusto", promossa dalla Pro Loco.

A inaugurare l'esposizione sarà Pierluigi Francini, titolare dell'azienda "D'Amico-Parrozzo" e nipote di Luigi D'Amico, al quale si deve la creazione di dolci come il "Parrozzo" e il "Senza nome", tanto decantati e gustati dal poeta pescarese.

Successivamente, agli ospiti verrà offerta una degustazione dei prodotti dolciari D'Amico.









D’Annunzio e Luigi D’Amico

Durante gli anni trascorsi al Vittoriale, Gabriele d’Annunzio aveva intrattenuto frequenti rapporti epistolari con il pasticciere pescarese Luigi D’Amico (1885-1954) il quale, nel 1926 e 1927, aveva creato due dolci, il “Parrozzo” e il “Sensa nome”. Dolci che, inviati a Gardone Riviera, avevano trovato ampio consenso da parte del poeta il quale, dopo aver assaggiato il Parrozzo, scrisse addirittura a D’Amico un sonetto dialettale che terminava con i versi: Benedette D’Amiche e San Ciatté / O Ddie, quanne m’attacche a lu parròzze, / ogne matine, pe’ lu cannaròzze / passe la sise de l’Abbruzze me’.
A queste due gustose creazioni, d’Annunzio non rinunciò mai: «Ti sono tanto riconoscente della tua costante e vigilante amicizia ma alla riconoscenza si mescola il rancore per la tua continua sopraffazione di donatore».
Oggi, la ricca documentazione appartiene a Pierluigi Francini, attuale titolare dell’azienda e nipote di Luigi D’Amico, grazie al quale è stato possibile realizzare questa mostra fotografica.
Le immagini esposte a Garrufo (una parte della collezione) raccontano, infatti, la storia dell’industria dolciaria abruzzese, ripercorrendone i rapporti che il fondatore ebbe sia con d’Annunzio (del quale, quest’anno, ricorre il settantesimo anniversario della morte), sia con personaggi dello spettacolo, dello sport, della politica e della cultura italiana, tra la prima e la seconda guerra mondiale.
Tra i vólti noti, vi sono quelli di Erminio Macario, Totò, Nino Taranto, Titina De Filippo, ma anche di Benito Mussolini, Vittorio Emanuele III, Tazio Nuvolari, Enzo Ferrari. Ognuno porta una dedica al “Cav. Luigi D’Amico”. Tra le più simpatiche, vi sono sicuramente quella di Macario il quale, parafrasando una sua celebre esclamazione, scrive con tono di bonario rimprovero: «Lo vedi come sei!?! Mi mandi il famoso “Parrozzo” fenomeno dei dolci e me ne mandi solo l’assaggio. Lo vedi come sei D’Amico?»; e quello della De Filippo che, con saggezza tutta napoletana, ricorda che il «Parrozzo aggiunge un filo alla trama della vita!!!».

Enrico Di Carlo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hello & Greetings,

It's an adventure to visit
your web page.
Good job and keep up!

Andrew
http://egogooglogy.blogspot.com/