mercoledì 30 luglio 2008

USA. Nella cornucopia di magnifici modelli, appaiono anche primizie Ferrari, Il Museo delle auto di Saratoga celebra il "Century of Style"



Notiziario Italic Business News News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 147 - Anno XV, 29 Luglio 2008, 09:51:00
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Nella cornucopia di magnifici modelli, appaiono anche primizie Ferrari
Il Museo delle auto di Saratoga celebra il "Century of Style" della Cadillac
ospite d'onore- appartenenti a facoltosi Affezionati del Cavallino,presenti per onorare, con la Cadillac, anche la marca onore e vanto dell'Italia
29.07.2008 09:07:51
Saratoga - Il maestoso Museo delle automobili di Saratoga spring, la citta' famosa per le acque minerali ed il nominato ippodromo, celebra il ‘Secolo dello styling' della Cadillac con uno splendido show che verra' aperto al pubblico per 15 giorni.

Su due piani, come immense aiuole metalliche variopinte, si mostrano le drammatiche vetture, vanto e giuistificato orgoglio della General Motors, che partono dal prototipo Runabout del 1902, giungono alla "Sexteen" del 2003,e puntano decisamente verso il futuro con concept car-sperimentali, come la "Solitair" e la "Cadzzilla" che gia' hanno superato il primo traguardo della celebrita'.

A far da cornice alla cerimonia d'apertura un gruppo di giornalisti specializzati, compresa la nostra fotografa Shelia A'hearn, unitisi alla ricca schiera di eleganti signore e facoltosi "gentleman", molti possessori dei piu' disparati modelli Cadillac.

Da Detroit presenti Ed Welburn V.Presidente della Global division GM ed il V.Pres. della Casa del Michigan Jim Taylor, importanti esponenti che prestano da decenni, la loro indiscussa bravura nel settore "design" della G.M.

Fanno bella mostra gli indimenticabili modelli degli anni '40, con la "serie 62 Coupe'", con a fianco l'imponente sagoma della prima "Coupe de Ville del 1949 "hard top convertibile" e poi le "dame" della grande eleganza, come la Eldorado Biarritz 1959, degna rappresentante del "flamboyant" periodo 1959. (Foto Biarritz)

Le "convertibili" "Cadillac- made" sono di armoniosa snellezza, solide, con la caratteristica griglia e gli interni da salotto, una vera "dreambot" capace di galvanizzare l'attenzione dei passanti, con la loro linea, come la "Seville" 1979 per poi subentrare in un differente "pianeta" fatto di colori, stile, strutture, dalle linee che si susseguono come le onde di un mare semicalmo. Indubbiamente un' era che recapita successi e meriti alla casa di Detroit che ha origini storiche ed un nome appartenuto ad un nobile capitano di marina francese, Antoine de la Mothe Cadillac, che venne adottato perche' aveva fascino e ricordava la fondazione della citta' di Detroit, Le macchine di questa divisione della GM sono le piu' lussuose e costose d'America. Per tradizione le auto con questo marchio sono di grande prestigio e distinzione sopratutto,e non solo negli Usa. Del resto se si pensa che gli americani identificano le vetture di questa divisione della General Motor con un motto che tradotto suona all'incirca cosi':"La pietra di paragone con cui confrontare il mondo (automobilistico s'intende) "è facile rendersi conto di quanto sia il prestigio di cui gode questo marchio".

Che dire delle ultime creazioni? Una cornucopia di innovazioni, colori, dettagli tecnici di massimo valore. La Casa presenta in maniera particolare la potente "Sixsteen 2003" che rasenta l'inverosimile, affiancata dalla Caddy CTS.VR da corsa.

Un fenomeno, dunque, la Cadillac? Ce lo conferma il V.Pre. Welburn.
" Per capire l'importanza di questo prodotto occorre conoscerne la sua potenza, e stupenda personalita'. Non tutte le Case hanno il privilegio di dare una perfetta impressione di dignita' essendo al contempo storico ed attraente."

Come si spiega la vena cosi' vasta in casa Cadillac? Ecco Mr.Welburn.

"Il disegno di una vettura muta a seconda del nome da applicare cercando di amalgamare modello e nome. Un lavoro non semplice poiche' lei sa, che Cadillac e' un nome, una marca, una macchina che si tramanda da cento anni sempre nuova, sempre migliore," A noi interessa offrire una vettura "diversa" stilisticamente parlando, nel contempo cerchiamo di penetrare i misteri delle "concept" car del domani, come ad esempio la "Solitair" che marcia all'avanguardia delle nostre vetture concept" di grido, progressive,attraenti".

Quanti "designer" conta la General Motors?

"Sono 1600-sparsi in tutto il mondo- tra disegnatori, scultori, tecnici che con passione, pazienza, intelligenza offrono una miriade di disegni, mentre 266 mila addetti svolgono,intorno al mondo i vari lavori -montaggio-organizzazione -vendite".
E lei com'e' che intraprese quest'arte?

"Per me il disegno e' amore, hobby, che sviluppo anche durante il sonno. Cominciai a disegnare automobili a scuola, ed oggi...sono ancora qui'".

Mr. Welburn,quando pensa che la GM attuera' altre modifiche, altri disegni radicali creando macchine diverse da quelle di un tempo e quelle di oggi?

"Purtroppo attraversiamo un momento economico non certo soddisfacente. Io credo che mutando l'economia, tra una diecina d'anni potremo sfornare una varieta' di macchine da sogni, pronte a competere con le "massime" mondiali."

E' doveroso accennare sia pure pindaricamente alla presenza della Casa di Maranello che-ospite d'onore-in uno dei due piani, offre mezza dozzina di modelli, tra i quali una splendida Protat 365 bianca di 4.4 allestita in Glendale (California) per un ricco appassionato collezionista. La potente vettura ha "fermato" dozzine di presenti alla serata, i quali hanno reso un riverente omaggio alla classe del Cavallino, orgoglio italiano.

C'e anche la F555- 12 cilindri lineare del 1955, che il torinese Nino Farina provo' sullo speedway di Indianapolis; un cimelio valido e caro alla memoria. (Foto col nostro Manocchia).

Assente quest'anno Nicola Bulgari, il mago dei gioielli, che ha piu' volte collaborato con la Cadillac disegnando classici orologi, indicatori di livello per i cruscotti della vettura del Michigan ( ultima la recente Evoq) che preferisce, con la Buick, della quale e' un affezionato collezionista.

E' noto, infine, che la preziosa collaborazione tra Pininfarina e la Cadillac risale al lontano 1930, anno in cui costrui' una Cadillac V16 roadster. ancora oggi ricercata.



Lino Manocchia News ITALIA PRESS

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