mercoledì 5 novembre 2008

Piano per il dimensionamento scolastico: “I termini fissati dal Governo non consentono una serena programmazione e rischiano di produrre effetti molto

Piano per il dimensionamento scolastico: “I termini fissati dal Governo non consentono una serena programmazione e rischiano di produrre effetti molto negativi a spese di famiglie e studenti”

Se entro il 30 novembre non sarà adottato c’è la minaccia del commissariamento

Entro il 30 novembre la Provincia dovrà presentare alla Regione il nuovo Piano per il dimensionamento scolastico. Il Piano riguarda esclusivamente le dirigenze e le segreterie, quindi, le proposte di accorpamento o le nuove istituzioni.

Contrariamente a quanto stabilito in precedenza, il termine per la presentazione del Piano, sulla base del decreto legge 112 dell’agosto scorso – convertito in legge il 6 agosto n. 133 - è diventato perentorio; pena il commissariamento.

“Una norma che consideriamo incostituzionale” ha affermato il presidente D’Agostino in conferenza stampa: “Considerate anche le particolari circostanze istituzionali in cui ci troviamo in Abruzzo – ha aggiunto - il provvedimento del Governo rischia di creare situazioni assolutamente caotiche e inique. Abbiamo chiesto la collaborazione del Servizio scolastico provinciale, dei dirigenti e degli enti locali, per arrivare ad una proposta condivisibile; ma se questo non fosse possibile, non presenteremo alcun Piano; ci limiteremo a trasmettere le nostre proposte. L’ente locale non può essere lo strumento con il quale tagliare strutture e risorse per l’istruzione e mettere in difficoltà studenti e famiglie”.

La Provincia, innanzitutto, sulla base delle deroghe previste dal DPR 233/98, che ritiene tuttora in vigore, chiede che non siano accorpati gli istituti superiori con caratteristiche specifiche, come l’Istituto D’Arte di Castelli o il Liceo Artistico, anche se gli iscritti non superano la soglia minima dei 500; così come chiede l’applicazione delle deroghe per gli istituti superiori delle zone montane o ricomprese all’interno di una Comunità Montana.

Alla conferenza stampa, oltre all’assessore alla pubblica Istruzione, Rosanna Di Liberatore, ha partecipato anche il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, Lantino Romani: “Le situazioni da affrontare sono molte e tutte delicate – ha dichiarato – con il Piano di dimensionamento ci occupiamo delle dirigenze e degli uffici di segreteria; in seguito dovremo affrontare il problema dei servizi scolastici con meno di 50 utenze i quali, sempre secondo il decreto, dovrebbero essere soppressi. Sulla base di un calcolo fatto dalla Direzione Regionale, in Abruzzo, potrebbero esserci circa 2500 esuberi di organico, fra docenti e assistenti”

Fra le ipotesi elaborate dall’Ufficio scolastico provinciale sulla base dei criteri fissati dalla legge, quella di accordare l’autonomia e quindi una nuova dirigenza, all’Istituto “Di Poppa” di Giulianova: di “fondere” sotto un’unica dirigenza i seguenti istituti: l’Istituto per geometri “Forti” (415 alunni) con l’Istituto Tecnico “Comi” (272 iscritti); l’Ipias Marino di Teramo con l’Iti Alessandrini; l’IPC Di Poppa con l’IPA “Rozzi” di Nepezzano; l’ITC “Rosa” di Nereto con Liceo Scientifico “Peano”; l’Itis Sant’Egidio con l’Istituto Comprensivodi Sant’Egidio-Anacarano; direzione didattica San Giuseppe di Teramo con la Scuola Media Savini; Istituto comprensivo di Castiglione con l’Istituto comprensivo di Bisenti; l’Istituto comprensivo di Torricella con quello di Civitella; Istituto comprensivo di Castilenti-Montefino con la Scuola Media di Atri; scuola Media Notaresco con la Direzione Didattica di Notaresco; istituto comprensivo di Montorio con la Direzione Didattica dello stesso Comune.

Gli “accorpamenti” fanno riferimento alle dirigenze e al personale di segreteria: per le sedi, la Provincia, come ha precisato D’Agostino, sta “elaborando un piano di riorganizzazione”.

Per salvaguardare i corsi serali destinati per lo più a studenti/lavoratori, inoltre, la Provincia e l’Ufficio Scolastico, propongono l’istituzione di un unico Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti.

Per venerdì mattina, ha annunciato Rosanna Di Liberatore, è prevista una riunione con i Sindaci e i dirigenti scolastici: “Mi auguro che si riesca ad arrivare ad una proposta rispettosa delle esigenze degli studenti, delle famiglie e del territorio. Se così non fosse non credo che presenteremo il Piano. Non è pensabile che scelte così importanti debbano essere effettuate con questi tempi e questi modi”.

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