L’autore teatino Arturo Bernava vince quattro premi letterari in un mese
Non c’è due senza tre… e il quarto vien da sè
Ottima affermazione dello scrittore teatino Arturo Bernava (foto), che nel giro di un mese si è aggiudi-cato il posto d’onore in ben quattro premi letterari.
Venerdì 8 maggio si è tenuta, infatti, la premiazione del Premio Internazione “S. Benedetto del Tronto”, dove l’autore teatino si è affermato come vincitore assoluto della sezione racconti inediti con l’opera “Signora musica, come si sente?”.
Appena il giorno dopo, ad Avellino, si è tenuta la premiazione del premio “Kriterion”, organizzato dall’as-sociazione nazionale persone down. Bernava ha vinto il primo posto con l’opera “Casa famiglia”.
Tra i premiati dello stesso concorso, ma in atre sezioni, hanno figurato l’attore Roul Bova per l’impegno sociale e l’abruzzese Umberto Vicaretti, per la “Poesia inedita”.
Il terzo successo è stato colto a Salerno, nel corso dell’iniziativa “Racconta la solidarietà”. Bernava ha vinto sia il primo premio assoluto con l’opera “L’ultimo raggio di sole” che il secondo premio con il racconto “Alfredo”.
Ma l’affermazione che maggiormente soddisfa il giovane autore (senza nulla togliere agli altri premi) è quella riconosciutagli “in casa” ed esattamente al “Premio alla cultura 2009, città di Tortoreto”, avente come tema “L’Abruzzo tra tradizione e natura”, dove Bernava si è imposto con l’opera “Come i Pastori di D’Annunzio”.
“Sono particolarmente soddisfatto del premio vinto a Tortoreto, perché aveva come tema il mio argomento preferito: l’Abruzzo”, ci dice l’autore che sta lavorando ad un nuovo libro dal titolo “Il colore del caffè”, dove si esaltano la forza e la genuinità della sua terra natia.
Nel contempo Bernava è anche giunto in finale al prestigioso premio “Parco Maiella” i cui esiti definitivi saranno resti noti alla fine del mese di maggio.
Con quelle appena descritte salgono ad oltre trenta le piazze d’onore conquistate da Bernava in altrettanti premi letterari per racconti inediti. Ed “inedito” resterà ancora per un po’, almeno sino a quando una casa editrice illuminata deciderà di investire su scrittori di talento, ma sconosciuti al grande pubblico.
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