sabato 28 giugno 2008

Politica. BUSINESS DEI RIFIUTI: TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE


ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA IMPRONTE BUSINESS DEI RIFIUTI: TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE Dopo le richieste di modifica al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) avanzate quasi in contemporanea nel mese di gennaio dal Sindaco di Teramo, Gianni Chiodi, e da quello di Giulianova, Claudio Ruffini, ci interrogammo sul perché di questa improvvisa convergenza tra gli alfieri di due fronti, MOTE e CIRSU, tradizionalmente avversi. Arrivammo alla conclusione, allora, che il quel momento una tregua era quanto di meglio i due contendenti potessero desiderare, visto che, in caso di azzeramento dei vincoli del PAI, i "nostri" avrebbero ottenuto la riapertura de La Torre ed il via all’ampliamento della discarica Cirsu a Notaresco. Negli ultimi sei mesi, tra un incontro di cabina di regia e l’altro, una prova d ATO unico e l’altra, tra un convegno e l’altro, abbiamo colto alcuni fatti, piccoli ma significativi: - dichiarazioni di qualche esponente giuliese di Forza Italia preoccupato per il caso di mancato ampliamento della discarica del Cirsu, realizzabile soltanto previa modifica al PAI, strumento che anche Ruffini era ed è interessato a disinnescare non solo in chiave pro-Cirsu ma anche per consentire la costruzione di qualche palazzina ai piedi della collina giuliese; - debolezza nell’azione della minoranza in Consiglio Comunale nell’opporsi ad una Giunta determinata nell’andare avanti in un appalto rischioso, molto generoso per il Cirsu ma molto svantaggioso per i Cittadini; - mancato esercizio, sempre da parte della minoranza consiliare, del diritto di accesso in modo diretto, senza inutili passaggi intermedi attraverso il Comune di Giulianova, agli atti del Cirsu (bilanci, delibere dell’Assemblea dei Soci, verbali del Consiglio di Amministrazione, ecc.), allo scopo di far chiarezza su alcuni passaggi amministrativi su cui la nostra Associazione aveva tentato di richiamare ripetutamente l'attenzione. Non dimentichiamo che già il 19 dicembre 2007, in Consiglio Comunale, assente mezza minoranza, Forza Italia ed Alleanza Nazionale si erano inspiegabilmente astenute al momento dell’approvazione in Consiglio Comunale di un regolamento per la gestione della raccolta dei rifiuti, focalizzato più sulle esigenze del Cirsu che su quelle della Città e dei Cittadini. Di contro, soprattutto a livello provinciale, abbiamo registrato uno scarso impegno bipartisan rispetto al più importante obiettivo che è quello della riduzione della produzione dei rifiuti e, al contrario, molte fughe in avanti, anche queste bipartisan e convergenti, verso la scorciatoia dei termovalorizzatori, verso l’ampliamento della discarica del Cirsu e verso l’autorizzazione di una seconda discarica a Notaresco (ieri Irgine, oggi Capracchia?). Se questi sono i fatti –tutti facilmente documentabili-, a questo punto non ci stupiremmo se anche la pesante situazione debitoria ed organizzativa di Sogesa dovesse trovare soluzione nell’ambito di un nuovo “contenitore” allargato al Cirsu, a Teramo Ambiente e a qualche importante realtà del Nord (Unieco?); e nell'ambito di un nuovo soggetto economico reso ancor più forte dal placet delle più influenti segreterie regionali e provinciali di partito, e dalla presenza di una mega discarica da 1.000.000 di metri cubi. Ipotesi di fantasia? Non più di tanto. Super-Sogesa o meno, la domanda però è sempre quella: il conto, sia dal punto vista ambientale che economico, chi lo paga?

Nessun commento: